White Wolf - Standing Alone/Endangered Species

Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2007
Durata:80 min.
Etichetta:Escapi Music

Tracklist

  1. STANDING ALONE
  2. HEADLINES
  3. SHADOWS IN THE NIGHT
  4. WHAT THE WAR WILL BRING
  5. NIGHT RIDER
  6. HOMEWARD BOUND
  7. METAL THUNDER
  8. TRUST ME
  9. SHADOWS IN THE NIGHT (VIDEO CLIP)
  10. SHADOWS IN THE NIGHT (REVISED VIDEO CLIP)
  11. JUST LIKE AN ARROW
  12. ONE MORE TIME
  13. RIDE THE STORM
  14. TIME WAITS FOR NO ONE
  15. SHE
  16. HOLDING BACK
  17. CRYING TO THE WIND
  18. ONE MORE TIME
  19. ALL ALONE
  20. SNAKE CHARMEN
  21. SHE (VIDEO CLIP)

Line up

  • Don Wolf: vocals
  • Cam MacLeod: guitar/vocals
  • Martin Kronlund: guitar
  • Rikard Quist: bass
  • Imre Daun: drums

Voto medio utenti

Qui è il caso di fare un po' di memoria storica con questi White Wolf, band proveniente direttamente dal Canada. Loro esordirono nel lontano 1984 per dare seguito due anni dopo al secondo disco, dopo il nulla, almeno sino ad arrivare nel 2006 dove si sono resi protagonisti di un comeback tutto sommato più che discreto che risponde al nome di Victim Of The Spotlight. La loro proposta musicale è un perfetto mix fra il più classico del Heavy Metal anni ottanta, con pesanti riferimenti a tutto l'ambiente NWOBHM, con l'aggiunta di particolari prettamente Hard Rock. A che cosa è servita tutta questa bella introduzione? Semplice, finalmente grazie alla Escape Records è ora possibile avere con un colpo solo i primi due albums in una confezione digipack al prezzo di uno, e vi pare poco. Ovviamente il primo cd in esame è l'esordio vero e proprio intitolato Standing Alone, e per quanto mi riguarda forse il miglior episodio della loro carriera, dove tutte le caratteristiche tipicamente Heavy/Rock Metal del loro stile emergono con più equilibrio e classe. Affianco a brani più tipicamente Heavy Metal come Headlines e Homeward Bound si affiancano brani più lenti e cadenzati, come la lunga What The War Will Bring, dove i toni si smorzano per dare spazio ad atmosfere più calde e per certi versi piacione (passatemi questo termine). Si sente immediatamente tutta la foga di questi giovani ragazzi che nel 1984 si buttavano a capofitto nel musicbiz cercando fi farsi spazio con un marchio di fabbrica che richiamava a tutti i nomi storici di quel periodo, mettendoci anche del loro però, cosa che purtroppo non succederà con il secondo Endangered Species, album più plastificato e modaiolo.

E ora tocca proprio a lui, a Endangered Species, e il discorso cambia radicalmente, avete presente Destiny dei Saxon? In caso la risposta sia positiva vi avvicinerete molto a quello che sto cercando di dirvi. Il cambio di stile è presente e lo si avverte nella minore dose di carica e potenza delle canzoni, ma soprattutto dal forte utilizzo di tastiere a discapito delle chitarre. Gli arrangimenti si fanno pacchiani e zuccherosi, come ad esempio per One More Time e Ride The Storm, ma questo è un discorso estendibile un po' a tutto il disco. Quello che cala sicuramente è l'impatto delle canzoni rispetto a quelle contenute nel primo album, si tenta di fare più caso alla forma che alla sostanza, è come se cercassero in continuazione la melodia perfetta, l'hit che poi storicamente parlando non arriverà mai. Con tutto ciò non sto dicendo che Endangered Species è un disco da gettare via, questo no, anzi preso singolarmente vive dei suoi momenti positivi, ma è rispetto a Standing Alone che perde qualcosa per strada.
Inoltre in questa doppia ristampa sono inclusi i video promozionali di Shadows In The Night e She. Insomma fatecelo un pensierino.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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