Copertina 8,5

Info

Past
Anno di uscita:1986
Durata:45 min.
Etichetta:Under One Flag

Tracklist

  1. LET THERE BE DEATH
  2. METAL FORCES
  3. FIGHT WITH THE BEAST
  4. DEMONIAC
  5. FLAME OF THE ANTICHRIST
  6. CONTRACT IN BLOOD
  7. THRASH TILL THE DEATH

Line up

  • Sy Keeler: Vocals
  • Nige Rockett: Guitar
  • Jase Stallard: Guitar
  • Paul Mahoney: Bass
  • Steve Grice: Drums

Voto medio utenti

Gli Onslaught, Thrash Metal band formatasi nel 1983 a Bristol nel Regno Unito, assieme a Xentrix e Sabbat rappresenta una delle prime e più importanti formazioni del genere nel panorama inglese; il quale in quegli anni vedeva formarsi una nutrita schiera di musicisti underground dediti alla causa del Thrash, come per esempio i membri di Acid Reign, Sacrilege, Cerebral Fix, anche se questi erano leggermente più vicini alle sonorità Punk rispetto agli Onslaught.

I ragazzi di Bristol, dopo aver dato alle stampe nel 1985 un buon disco di esordio – seppur pesantemente influenzato dai Venom – come "Power From Hell", in seguito ad alcuni cambiamenti di formazione: l'entrata di Sy Keeler che prenderà il posto di Paul Mahoney al microfono, il quale finì per ricoprire il ruolo di bassista, il passaggio di Jase Stallard dal basso alla chitarra ad affiancare Nige Rockett, mentre Steve Grice mantenne il suo posto dietro le pelli – passando così di fatto ad essere un gruppo a due chitarre anziché una –, nel 1986 diedero alle stampe il loro secondo lavoro, "The Force", tramite la casa discografica Under One Flag.

"The Force" è composto da sole sette tracce piuttosto lunghe, per un totale di poco meno di 45 minuti.
Il disco è un concentrato di old school Thrash abbastanza articolato, basato su tempi veloci, ritmi ossessivi spezzati da controtempi dirompenti e urla fameliche. Non vi è spazio per rallentamenti o per inutili virtuosismi, anche dove la struttura dei brani si dilata nel minutaggio questi mantengono un sound omogeneo, compatto e "martellante"; ma a onor del vero vi è da segnalare la pregevole fattura degli assoli sfoderati dal buon Nige Rockett, in grado di impreziosire l'intero prodotto.
Il disco suona piuttosto estremo visto e considerato l'anno della sua uscita, tutto sommato nell'86' non vi era molto di più "spinto" rispetto al Thrash della Bay Area e ai primi vagiti della scena teutonica, al di là di qualche sparuta eccezione come per esempio i Possessed.

Rispetto al suo predecessore "Power From Hell", "The Force" rappresenta un netto miglioramento su molti fronti. Innanzitutto su quello compositivo e stilistico, gli Onslaught di "The Force" si tolgono di dosso l'alone – mi si passi il termine che so bene essere azzardato – di cover band dei Venom, riuscendo ad esprimersi in maniera ben più originale, dimostrando così di essere capaci di assimilare gli insegnamenti dei maestri e delle – relativamente – nuove leve del Thrash americano, in maniera personale e convincente.
In seconda istanza il disco è suonato con un livello di precisione e di incisività maggiore, denotando una crescita tecnica da parte di tutta la band. Anche il lavoro di produzione, svolto prevalentemente da Dave Pine, affiancato da Roy Rowland per quel che concerne il missaggio, è nettamente superiore rispetto a "Power From Hell".
Un ulteriore beneficio sicuramente è stato dato anche dall'entrata di Sy Keeler, vocalmente più dotato del buon Paul Mahoney – il quale si dimostra all'altezza di svolgere il ruolo di bassista egregiamente – e dallo stile di gran lunga più originale, riuscendo a coniugare il cantato sguaiato tipico del Thrash con alcuni acuti sparsi qua e là che portano con sé reminiscenze dell'eredità dei conterranei della N.W.O.B.H.M. Tutti i brani sono caratterizzati da linee vocali piuttosto dirette e da refrain che si stampano con facilità nella mente dell'ascoltatore, proprio come spesso si usava fare in quegli anni; ed è questo secondo me uno dei punti di forza dell'album e dei motivi per cui ritengo che si finisca sempre più frequentemente per riascoltare i vecchi classici piuttosto che gli album odierni, che seppur perfetti e ben suonati, non hanno il potere di rimanere nella mente del maniaco del Thrash.
Un altro punto di forza rispetto al predecessore è il giovamento che ha acquistato la band con la scelta di p.assare da una a due chitarre. La coppia d'asce Jase Stallard/Nige Rockett riesce a confezionare il cosiddetto wall of sound con maggiore imponenza e ad adornarlo di trame ben più intricate. Ovviamente il tutto è sostenuto anche dall'instancabile Steve Grice alle pelli, il quale ha avuto modo di perfezionare e ridefinire le proprie coordinate stilistiche.

Per quel che riguarda i testi non c'è niente da segnalare, vertono tutti su tematiche di stampo satanista, con uno stile ampiamente stereotipato, al punto da far quasi sorridere...

"The Force" è un vero e proprio distillato di Thrash Metal allo stato più puro, infarcito di tanti piccoli anthem che ben poco hanno da invidiare a quelli che unanimemente vengono considerati i classici del genere...
Le danze si aprono con la seminale "Let There Be Death", per proseguire con l'epica "Metal Forces", che ci conduce sul filo del fulmicotone alla rocciosità delle battaglie con la bestia ("Fight With The Beast")... giusto qualche secondo per tirare il fiato con l'intro dell'oscura "Demoniac" e ci troviamo nuovamente avviluppati nel metallo incandescente.
Il disco si avvicina alla conclusione con la furia iconoclasta di "Flame of the Antichrist"; "Contract in Blood" è forse l'unica traccia leggermente sottotono rispetto al resto del platter, ma alla quale è affidato il compito di traghettarci alla bordata finale: "Thrash 'Till the Death", vero e proprio brano anthemico destinato a diventare un cavallo di battaglia della band.

"The Force" è un disco da avere, ascoltare e riascoltare ad ogni costo...
Thrash 'Till the Death'!!


Recensione a cura di DiX88
Recensione a cura di Ghost Writer
The force

più elaborato e meno immediato del precedente ma comunque ottimo

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