Originale e fuori da ogni possibile catalogazione, il demo autoprodotto degli Yggdrazil (nella mitologia celta è il Grande Albero che collega cielo, terra, inferno) è un caotico concentrato di complessità strutturali che attingono dall'hard rock, funky, progressive, psichedelia, metal ma anche da suoni o melodie popolari, etniche e tribali, un rapido susseguirsi di stili che regala sorprese a non finire e sorprende per l'elevata professionalità tecnica e compositiva sviluppata nei numerosi cambi di tempo ed atmosfere. I brani sono tutti in inglese ad eccezione di "Separazione", testo italiano molto complesso ("Blandi segni ed intenti veglie all'Agnus e ovvi sol, soffi di presenza, ti svuoti e invochi l'Ohm) alternato a brevi parti in inglese che nei suoi 12 minuti prende ispirazione dalla scena rock alternativa italiana (Marlene Kunz) con linee di basso molto presenti, grintose chitarre rock, incursioni nel funky, ritmi orientaleggianti e lunghe parti strumentali, mentre la canzone più "accessibile", "Every man", gode di melodie languido-malinconiche di estrazione zeppeliniana e riusciti tentativi vocali di emulare Robert Plant.
Un debutto importante per una band fuori da ogni schema e rigore stilistico pronta già da subito a stupirvi.
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