Copertina 7,5

Info

Past
Anno di uscita:1993
Durata:34 min.
Etichetta:Roadrunner

Tracklist

  1. MARTYR (SUFFER BASTARD MIX)
  2. SELF IMMOLATION (VEIN TAP MIX)
  3. SCAPEGOAT (PIGFUCK MIX)
  4. SCUMGRIEF (DEEP DUB TRAUMA MIX)
  5. SELF IMMOLATION (LIQUID SKY MIX)
  6. SELF IMMOLATION (LP VERSION)

Line up

  • Burton C. Bell: vocals
  • Dino Cazares: guitars & bass
  • Raymond Herrera: drums
  • Rhys Fulber: remix

Voto medio utenti

Il titolo dice già tutto. La paura uccide la mente. Non resta che ottenebrare questa paura e spingersi più in là, laddove non si può più tornare indietro e scoperchiare il Vaso di Pandora.
L’Ep in questione è composto da una serie di remix tratti da “Soul Of A New Machine”, affidati alle sapienti mani di Rhys Fulber, mastermind dei Front Line Assembly. “Fear Is The Mindkiller” è l’uomo che tenta di infondere una parte di sè alle macchine e trasmettergli la propria più intima essenza. Nelle mani sapienti di uno scienziato folle, il Rhys Fulber anzidetto, le macchine vengono sperimentate dotandole di una logica ed un’intelligenza simil-umana. Musicalmente siamo nei meandri di qualcosa di estremamente sovversivo, fondere il metal con l’elettronica, per sublimarli a vicenda e creare qualcosa di estremamente pericoloso. È l’alba della fine, perché da quel momento le macchine prenderanno coscienza di sé e scateneranno il giorno del giudizio.
Al di là dell’aspetto concettuale, il qui presente disco è un riuscitissimo esperimento di techno industrial, usando come base alcuni dei pezzi più riusciti del debutto. “Martyr” sembra acquisire quella dinamicità che la fa uscire dal tunnel di claustrofobia originario.
I due remix di “Self Immolation” esplorano il caleidoscopio di rabbia del pezzo originale, qui inserito a mò di pietra di paragone.
Scapegoat” ha il clangore metallico dell’acciaio che picchia su altro acciaio, in un tripudio di beat silicei che donano una nuova luce alla canzone, una luce fredda, algida, siderea.
Il remix di “Scumgrief” ha una buona dose di nuance ambient e distorsioni noise.
Il disco in questione anticipa quello che sarà poi “Remanufacture”, con la differenza che il metallaro del 1993 non ha considerato questo episodio come il tradimento del metallo.


Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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