Old Stories
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"Masquerade" purtroppo non regge il paragone con i due precedenti album. Ho percepito una certa mancanza di feeling che non viene bilanciato dal suono più potente ed aggressivo che i Running Wild abbiamo mai proposto sino a questa realizzazione.
"Masquerade", il brano, è un fulgido esempio, Jörg picchia sui tamburi, lo stesso Rolf "morde" il microfono oltre a maltrattare le corde della chitarra, ben coadiuvato in questo da Thilo e Thomas (per lui è più facile: ne ha solo quattro!). Sugli stessi binari "Black Soul" o " Wheel of Doom", fortunatamente "Lions of the Sea" varia i ritmi apportando una certa dose di melodia, finora tenuta nell'angolino. Non capisco da cosa nasca questa "cattiveria", la lineup non ha subito scossoni, forse c'entra il fatto che con "Masquerade" i Running Wild chiudono il contratto con la Noise, certo è che il gruppo pesta!.
Noiosetta "Rebel at Heart" riscattata dalla ritmata "Metalhead" canzone per puri defender e per essere cantata sotto il palco "... Metalhead, trust in yourself and fight..." e sopratutto da "Men in Black" il pezzo che più richiama i migliori brani del passato (e quelli che verranno).
Una certa monotonia di fondo traspira però dai solchi di "Masquerade": un piccolo passo falso.

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