Copertina 10

Info

Past
Genere:Black Metal
Anno di uscita:1996
Durata:64 min.
Etichetta:Misanthropy Records

Tracklist

  1. DUNKELHEIT
  2. JESUS' TOD
  3. ERBLICKET DIE TOCHTER DES FIRMAMENTS
  4. GEBRECHLICHKEIT I
  5. RUNDGANG UM DIE TRANSZENDENTALE SAULE DER SINGULARITAT
  6. GEBRECHLICHKEIT II

Line up

  • Varg Vikernes: all instruments

Voto medio utenti

Con molta probabilità per la quasi totalità del pubblico metal Burzum rappresenta il simbolo del movimento black metal che nacque in Norvegia all'inizio degli anni novanta. Paradossalmente però il Conte è quanto di più distante e personale da quello che si potrebbe descrivere come "true norwegian black metal", per usare un'espressione presa in prestito dai Darkthrone: di certo i primi due album di Grishnackh possono essere ricondotti al filone black più tradizionale, ma già con "Hvis Lyset Tar Oss" e soprattutto "Filosofem" questa etichetta comincia ad essere limitativa.
Quest'ultimo viene composto da Burzum durante i primi anni di carcere e presenta le stesse caratteristiche del suo predecessore: la furia tipica del black metal di matrice norvegese è assente, mentre tengono banco tempi lenti, trascinati, sui cui il Conte innesta pochi riff che vengono ripetuti allo sfinimento per tutta la durata dei pezzi, rendendo il disco opprimente, angosciante e terribilmente gelido. Le canzoni sono molto lunghe e presentano un impianto di carattere minimalista, su cui spicca la voce di Vikernes: se nel black metal tradizionale permaneva una parvenza di umanità, qui il cantato assume le sembianze di un latrato animalesco ed agghiacciante, espressione dell'alienazione e della disperazione più profonde. "Dunkelheit" (di cui è stato girato anche un video, piuttosto scarno e minimale, in perfetta sintonia con lo spirito del pezzo), "Jesus' Tod", "Erblicket Die Töchter Des Firmaments" e i due capitoli di "Gebrechlichkeit" capovolgono il concetto di estremo fino ad allora propagandato dal black metal, risultando truci ed evocative nella loro spettrale lentezza, evocando un orrore e un senso di disperazione che sembrano provenire dagli angoli più remoti ed inaccessibile dell'animo umano. La lunghissima strumentale tastieristica "Rundgang Um Die Traszendtentale Säule Der Singularität" lascia già intravedere la direzione musicale che il progetto Burzum prenderà con i successivi album ed evidenzia l'amore e l'influenza della musica ambient sull'opera del Conte. A rendere più marcata l'aura depressiva e glaciale che permea "Filosofem" interviene anche la registrazione, ottenuta con un quattro piste e rigorosamente lo-fi come consuetudine nell'ambiente black metal, che con i disturbanti rumori di fondo e le chitarre zanzarose contribuisce fortemente a ricreare l'atmosfera che rende unico questo disco. Anche da un punto di vista lirico-testuale Vikernes apporta delle novità all'approccio tipico del black metal, accantonando tematiche di stampo satanista e/o nazionalista e proponendo testi dal forte sapore mistico e metafisico, legati alla natura, al fantastico e più in generale all'occulto, scelta già portata avanti anche dagli Emperor.
Di certo Burzum rimane un personaggio discutibile da un punto di vista umano e morale, a causa dei fatti sanguinosi e criminali di cui si è macchiato e delle dichiarazioni forti e provocatorie che ha spesso rilasciato; ma musicalmente parlando il suo genio è fuori discussione, così come l'enorme influenza che dischi come "Hvis Lyset Tar Oss" e "Filosofem" appunto hanno esercitato sul tutto il black metal a venire, stravolgendo quelli che erano i canoni tradizionali del genere pur mantenendo inalterata la ferocia che ne sta alla base. Capolavoro.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata
Masterpiece

Non è stato composto in carcere, è USCITO mentre era in carcere, ma era già stato registrato. Resta il fatto che non è musica, è un'esperienza.

Filosofem

C'è una sola parola per descrivere questo album..... CAPOLAVORO!!!

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 26 mag 2013 alle 09:44

Uno dei dischi più belli di sempre.

Inserito il 07 dic 2007 alle 14:05

L'ho risentito giusto ieri...un'opera fuori dalla concezione umana..un must!!

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