Copertina 5,5

Info

Anno di uscita:2002
Durata:48 min.
Etichetta:AOR Heaven
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. AGAINST THE WORLD
  2. MY DESTINY
  3. LIGHTNING EYES
  4. TIME STOOD STILL
  5. I DON’T KNOW
  6. MAN WITH A BROKEN HEART
  7. ONE NIGHT
  8. YOU SHOULD KNOW ME
  9. DON’T BREAK MY PRIDE
  10. CHANGE HIS LIFE

Line up

Non disponibile

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AOR Heaven ha salvato questa band dal limbo dei perdenti offrendo loro un contratto quando, spaccati dalle defezioni di due membri fondatori, si stavano giocando il discreto successo ottenuto con i primi due albums ed erano ad un passo dallo split definitivo. Dopo “Right attitude” che ha rivitalizzato gli entusiasmi del gruppo arriva questo “Against the world” il cui risultato dovrebbe giustificare l’investimento fatto dalla label su di loro. Lo stile dei Frontline si avvicina a quello dei Bonfire, influenza portata dal nuovo membro Chris Lausmann loro ex, Tyketto, Journey, puro territorio class rock con ricerca di raffinate melodie e qualche tenue incursione nel metal di estrazione classica.
L’album scorre via seguendo alla lettera i precisi canoni di questo genere, canzoni medio-lente che si reggono sul riffing quadrato della chitarra di Boebel, voce melodica e squillante, sezione ritmica che insiste sullo stesso tempo dall’inizio alla fine e questo è l’evidente difetto imputabile alla formazione, le tracce tendono ad uniformarsi tra di loro ed il cd perde man mano d’interesse facendo emergere un senso di noia piuttosto marcato. La partenza non è male, la title-track si mostra discretamente aggressiva, punteggiata dagli assoli puliti della lead che si conferma ottima protagonista anche nella semi-ballad “Time stand still”. Dove i Frontline insistono di più è comunque la creazione di motivi orecchiabili rivestiti di atmosfere morbide che invitano ad un’ascolto rilassato, ed i migliori risultano “One night” e “Lightning eyes”. Non può certo mancare il lentaccio lacrimoso alla Scorpions che qui si chiama “Man with a broken heart” fornito della consueta cromatura melodico-struggente. Le altre canzoni somigliano chi più chi meno a quelle già citate perfino nelle linee vocali, quindi fantasia e varietà restano confinate ad una lontana chimera. Un problema spesso riscontrato in questo stile musicale che sembra riciclare sempre le stesse idee senza produrre sviluppi davvero originali. Magari sarò troppo severo, ma se queste sono le migliori bands del settore, come si dice in giro, la situazione non pare proprio rosea.

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