Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2002
Durata:48 min.
Etichetta:Oaken Shield
Distribuzione:EG

Tracklist

  1. LE VALEUR DE LA HAINE
  2. JE SUIS LE CHRIST
  3. EREP ERTON - SECOND NEMA
  4. CE QU'IL EN RESTERA
  5. AU NOM DE LA RÉBELLION
  6. LORSQUE L'ÉLITE SERA COURONNÉE DE FLAMMES
  7. ZÉNITH DE LA TRANSCENDANCE CÉRÉBRALE
  8. DE AETERNITATE COMMANDO

Line up

  • Blizzard Cillag: vocals, guitars
  • Dracir: guitars
  • Altar: drums
  • Celtill: keyboards
  • Gaharth: bass

Voto medio utenti

Secondo full-lenght per i francesi Crystalium, band dedita ad un "pure warrior black metal" che sceglie coraggiosamente di cantare in lingua madre. "Sai che roba", direte voi, "tanto per quel che si capisce...". E invece no, la lingua francese, con i suoi suoni altamente epici e il proprio carattere solenne dal gusto medievale riesce a rendere alla perfezione sulla proposta musicale dei Crystalium, che non manca di tinte epiche e magniloquenti, pur senza perdere il proprio carattere perversamente diabolico. Che la produzione sia scarsa era prevedibile, e forse anche giusto: chitarre zanzare e batteria lontana come suonasse attraverso un citofono, elementi che però inverosimilmente contribuiscono notevolmente a creare un sound caratteristico e profondamente evocativo. L'unica pecca, a mio avviso, del lavoro, è la forte presenza di ampollosi tastieroni di sottofondo, che pur relegati ad un ruolo secondario faranno storcere il naso ai puristi del genere. Per il resto comunque sono poche le critiche da muovere a questo "De Aeternitate Commando", un album suggestivo, personale e soprattutto ottimamente interpretato dal singer e chitarrista Blizzard Cillag, che tocca momenti di alta drammaticità, come in "Je Suis le Christ". Tra gli altri pezzi particolarmente degni di nota ci sono "Au Nom de la Rebellion" e la breve "Ce qu'il en restera", suggestiva e intensa "strumentale" (se così si può dire) dove su rumori di una battaglia si odono in lontananza le note de "La Marseillaise". Ottime anche le liriche di questo "De Aetenitate Commando", lontane dai cliché abusati del genere e particolarmente ispirate, apprezzabili per la squisita forma stilistica e contenutistica, che non potrà che rimandarvi al lirismo desolato e suggestivo dell'immortale François Villon. Insomma, un gran bell'album, che merita più attenzione di molte altre uscite del genere pedisseque e prive di personalità. Forse "pure black metal" come dice la biografia, proprio non è, ma di certo un ascolto questi Crystalium lo meritano. Non ve ne pentirete.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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