Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2005
Durata:60 min.
Etichetta:Avantgarde
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. UNFADING REVENGE
  2. DEEP VOID
  3. ECTOPLASM
  4. MISTERY GUIDE US TO DEATH
  5. LOOK BEHIND
  6. MIRROR PORTRAIT
  7. WHO CALLS ME
  8. SPIRITISM AROUND US
  9. ANIMISM
  10. YOUR LAST CRADLE
  11. CROSSES IN GRAVEYARD

Line up

  • Wildness Perversion: vocals
  • War Machine Helgast: drum
  • Arcane of Veiled Light: bass
  • Seeker of The Unknown: lead guitar
  • Cruel Abbot: lead guitar

Voto medio utenti

Già a partire dall'ottima copertina di Graal - raffigurante una bellissima ragazza che si trasfigura in un cadavere coperto di ragnatele - avevo avuto l'impressione che "Buried In Time" sarebbe stato un lavoro di qualità. Impressione confermata dall'ascolto di un thrash/death di eccellente fattura, davvero un prodotto di altissimo livello confezionato da una band di casa nostra... e la cosa non può che fare piacere! I Mortuary Drape ci dimostrano che violenza ed aggressività possono tranquillamente coesistere con coinvolgimento e groove, grazie all'inserimento di pezzi come "Ectoplasm", in cui l'ottimo lavoro delle due chitarre si spreca sia nella ritmica che nei momenti di solismo. I riferimenti ai Testament di "The Gathering", eseguiti assolutamente senza sfigurare, vi faranno sbattere la testa grazie a momenti dal tiro davvero alto, ma sempre pervasi da quelle atmosfere inquiete che da sempre sono il marchio di fabbrica dei Mortuary Drape. Come già detto, ottimi anche gli assoli che spesso mi hanno riportato alla mente i compianti Death. E' incredibile come in questo caso ad affossare il risultato finale sia una delle caratteristiche che di solito invece rendono migliore un album: purtroppo sessanta e rotti minuti di musica realizzata in questo modo sono davvero troppi, e "Buried In Time" a partire dalla mezz'ora in poi scivola via senza lasciare più niente all'ascoltatore. Mi sono trovato a perdere il filo dei pezzi, e ad accorgermi di aver lasciato ancora in cd nel lettore qualche decina di minuti più avanti... Ovviamente questo non è un buon segno, ed è proprio un peccato che sia stata proprio l'abbondanza di materiale della band a dilatare e diluire un pò troppo le ottime intuizioni degli inizi. "Buried In Time" resta comunque un ottimo lavoro, impreziosito da almeno un paio di pezzi al limite dell'eccellenza.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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