Consortium Project - III - Terra Incognita (The Undiscovered World)

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:58 min.
Etichetta:Century Media
Distribuzione:Self

Tracklist

  1. THE COUNCIL OF ELDERS
  2. SPIRIT OF KINDNESS
  3. THE ARK (OF THE COVENANT)
  4. LOST EMPIRE
  5. REDUCTIO AD ABSURDUM
  6. WHITE SANDS (CALIFORNIA LIGHTHOUSE)
  7. GREAT EXPLORATION
  8. ACROSS THE SEVEN SEAS
  9. NEMESIS
  10. BEYOND THE GATEWAY OF LEGENDS
  11. TERRA INCOGNITA (THE UNDISCOVERED WORLD)

Line up

  • Ian Parry: vocals
  • Stephan Lill: guitars
  • Robert Finan & Jan Bijslma: bass
  • Joshua Dutrieux: keyboards
  • Casey Grillo: drums

Voto medio utenti

Il Consortium Project di Ian Parry si arricchisce di un nuovo capitolo (il terzo, per la precisione), dall'evocativo titolo “Terra Incognita”. Per affrontare degnamente questo viaggio verso l'ignoto Ian Parry si è ancora una volta circondato di un gruppo stellare di musicisti: Stephen Lill (Vanden Plas) alla chitarra, Casey Grillo (Kamelot) alla batteria, Jan Bijlsma (Vengeance) al basso e Joshua Dutrieux (Elegy) alle tastiere. Questa nutrita line-up viene completata dalla presenza di Sascha Paeth (Heavens Gate) e Mike Chlasciak (Halford) in veste di guest, con alcuni assoli di chitarra. Le coordinate musicali del progetto di Ian Parry non sono cambiate: un sapiente mix di Power, Progressive Metal e Symphonic Rock, in cui è la voce del minuto singer britannico a recitare la parte del leone. La principale differenza con i precedenti capitoli del CP è portata dalla presenza nel disco di due ospiti femminili, Ingeborg Wieten e Brenda Davis, che duettano con Ian in diversi momenti. Le composizioni di “Terra Incognita” riflettono efficacemente la versatilità della vena compositiva di Ian Parry, passando da mid-tempo rocciosi (come in “Great Exploration”) ad up-tempo veloci e melodiche (è il caso di “Spirit of Kindness” e “Reductio ad Absurdum”), da episodi tipicamente progressive (la bella “Across the Seven Seas”) a ballad intense e dolci (“White Sands” e “Beyond the Gateway of Legends”). Ian Parry ha fatto centro ancora una volta, “Terra Incognita” è forse l'episodio più convincente del Consortium Project, e di fronte a canzoni di questo livello passa quasi in secondo piano il “consueto” plagio a Ytse Jam dei Dream Theater. Acquisto caldamente consigliato, e non soltanto agli amanti di queste sonorità: come si potrebbe rinunciare ad un viaggio così bello ed emozionante?
Recensione a cura di Marco 'Lendar' Pessione

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