AA.VV. - Noisy Hours: Indigestible Sounds

Copertina 7

Info

Genere:Compilation
Anno di uscita:2004
Durata:76 min.
Etichetta:Noisy Hours
Distribuzione:Noisy Hours

Tracklist

  1. ZERO SIGNAL - GROW IN HELL
  2. RAIN - HEADSHAKER
  3. LAST RITES - MIND'S PRISON
  4. AGABUS - THE HIVE OF DAMAGE
  5. DOLLY VARDEN - PENSIERO CRIMINALE
  6. MELANCHOLY SOUL - WATCHING THE WHOLE
  7. CAPTURA - VORTICE
  8. COLD VOID - FISTFUCKING ARMAGEDDON
  9. KILLING CREED - HOLLOW MAN
  10. BRAINSICK - SNOW WHITE
  11. LAB 01 - MIX (I'M)
  12. BLOODY TEARS - BLACK SOCIETY
  13. HOLY MARTYR - THE CALL TO ARMS
  14. LOS PIRATES - LOS PIRATES
  15. CRENSHAW - FLY-UP
  16. ANNA VOID - MORPHO
  17. MALEDICTA - THE DARK ALCHEMY OF THE ELEMENTS
  18. SKW - WHITE NOISE

Line up

Non disponibile

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Importante e coraggiosa la realizzazione da parte dei ragazzi di Noisy Hours di questa raccolta, che prende il titolo "Indigestible Sounds". Importante perché concede spazio e la possibilità di farsi notare a diversi gruppi dell'underground italiano, rendendo sopratutto disponibile questo CD a soli 5 euro. Il coraggio lo dimostrano poi andando a schierare sotto uno stesso "tetto" gruppi dal background e d'espressioni musicali diverse. Si spazia, infatti, dal metal più classico dei veterani Rain alle sonorità dark dei Melancholy Soul, sino al metalcore che ci propongono gli Zero Signal. Sono proprio gli Zero Signal con la violentissima "Grow in Hell" a dare inizio al CD. Scorrendo velocemente la scaletta ci troviamo prima di fronte al roccioso heavy metal di "Headsheaker", titletrack del recente album dei bolognesi Rain, ed a seguire i Last Rites, gruppo a metà tra il thrash ed il death metal. Ancora sonorità estreme con il thrashcore-crossover degli Agabus, mentre sono più difficilmente classificabili gli sperimentali (rock elettronica e chitarre aggressive) Dolly Varden. Non del tutto convincenti i Melancholy Soul, che come anticipa il nome adottato, propongono un dark-gothic atmosferico e malinconico. Certamente più aggressiva ed efficace la proposta dei tre gruppi successivi, Captura (violento post-thrash), Cold Void (black metal) ed i Killing Creed (death metal di scuola svedese). Meno canonici i Brainsick alle prese con sonorità moderne ed allo stesso tempo schizofreniche. Da rivedere poi sia i Lab01, alle prese con sonorità crossover, sia i Bloody Tears, dediti ad un thrash vecchia maniera. Non è questo il caso degli epici Holy Martyr, che a dispetto di un evidente attaccamento agli originali (Manowar) dimostrano di aver l'attitudine giusta e di sapersi muovere con disinvoltura. Metal d'estrazione teutonica per i Los Pirates che danno l'impressione di conoscere a fondo la discografia dei Running Wild. Altre tematiche quelle proposti dai Crenshaw, autori un dark metal tormentato, e dagli Anna Void con il loro nu-metal cantato in italiano. In dirittura d'arrivo troviamo prima il black metal incalzante e melodico con i perugini Maledicta ed infine il nu metal degli SKW, un gruppo già abbastanza quotato che sfrutta l'ottima registrazione con un suono aggressivo ed al contempo accattivante.
Una raccolta che a dispetto del suo valore intrinseco è fortemente consigliata a chi vuole supportare, o magari anche solo buttare un'occhiata, ad alcune di quelle bands che tengono viva la scena metal nazionale ed a chi, come Matteo Binda e la Noisy Hours, si applica per dare loro una mano (ricordo anche via etere: sulle onde di Rete 104). Infine, aspetto non trascurabile, il prezzo davvero contenuto dovrebbe essere un efficace incentivo.
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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