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Info

Demo
Anno di uscita:1982
Durata:non disponibile

Tracklist

  1. RUN FOR YOUR LIFE
  2. SATAN
  3. WE ARE THE DEAD

Line up

  • Per Willem Onink: vocals
  • Michael Stytzer: guitars
  • Jorgen Sandau: guitars
  • Morten Stytzer: bass
  • Carsten Nielsen: drums

Voto medio utenti

"We are the Dead" è il demo più raro della band danese, nonchè il meno conosciuto al giorno d'oggi, dato che si tratta dell'unico non incluso nella raccolta "Deadly Relics" della Mighty Music, uscita nel 1998.
Registrato nel novembre del 1982, stesso anno di nascita degli Artillery, questo demo vede dietro al microfono Per Willem Onink, in quella che sarà la sua unica registrazione con la band danese.
Musicalmente "We are the Dead" è un demo importante, perchè si tratta di uno dei primi tentativi, assieme a Exodus e pochi altri, di estremizzazione della forma canonica heavy tout-court, specialmente del sound inglese New Wave; in questo caso gli Artillery uniscono le chiare ed evidenti influenze NWOBHM ("Run for your Life") al doom dei Black Sabbath ("Satan"), spingendosi verso sonorità inconsuete per quegli anni. Ad aprire le danze è proprio "Run for Your Life", ottimo connubio tra melodie vincenti (il cantato della strofa quasi ricorda gli Heavy Load, anche nella timbrica) e soluzioni possenti, dominate da uno spettacolare cavalcato di basso; segue a ruota la più tenebrosa "Satan" (poi ri-registrata per il secondo demo "ShellShock" con il nome "All for You") pezzo un po' sempliciotto, comunque ben interpretato da Per Onink. Spetta alla title-track "We are the Dead" chiudere il lavoro; anche qui siamo a metà strada tra New Wave, Black Sabbath e qualche spunto possente, ma cadenzato, dalle ritmiche proto-thrash.
La produzione di questo demo certo non è esaltante, ma siamo pur sempre nel 1982, ed è, comunque, decisamente superiore a quella di un "Whipping Queen" degli Exodus o del primo demo dei Metallica. I brani, in compenso, sono davvero belli, anche se ben poco hanno a che fare con quanto gli Artillery faranno nel prosieguo della propria carriera. Mi chiedo come mai non sia stata resa loro giustizia con l'inclusione in "Deadly Relics", visto che sono nettamente migliori dell'intero "ShellShock" (1984); la stessa "Satan"/"All for You" è parecchio più bella in questa prima versione, con il cantato di Per Onink e non con quello orrendo di Carsten Lohman.
Dopo "We are the Dead", a causa di una lite ad uno dei primi concerti dal vivo, gli Artillery sostituirono Onink (che negli anni '88 e '89 registrerà alcuni demo con gli hard rockers Force Majeure e Stonehenge) con un nuovo cantante, dallo stile certo personale, ma indubbiamente di cattivo gusto. Di tutto questo, però, parlerò meglio nelle recensioni dei due demo successivi, entrambi del 1984, "ShellShock" e "Deeds of Darkness".
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa
Promettenti

ci sono le doti tecniche ma il demo è un insieme, se pur ordinato, di clichè del metal anni '80.

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