MSG - Don’t Sell Your Soul

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:43 min.
Etichetta:earMUSIC

Tracklist

  1. DON’T SELL YOUR SOUL
  2. DANGER ZONE
  3. EYE OF THE STORM
  4. JANEY THE FOX
  5. I CAN’T STAND WAITING
  6. SIGN OF THE TIMES
  7. THE CHOSEN
  8. IT’S YOU
  9. SIXSTRING SHOTGUN
  10. FLESH AND BONE
  11. SURRENDER

Line up

  • Michael Schenker: guitar
  • Erik Grönwall: vocals
  • Robin McAuley: vocals
  • Michael Voss: vocals
  • Roberto Dimitri Liapakis: vocals
  • Steve Mann: guitar, keyboards
  • Barend Courbois: bass
  • Bodo Schopf: drums

Voto medio utenti

Il “chitarrista folle”, “talento enorme, ma sprecato”, il “mangia-cantanti” … sono solo alcuni degli epiteti con cui è stato definito Michael Schenker, per quanto mi riguarda uno dei musicisti più spettacolari del rock n’ roll, di quelli fedeli al motto, coniato da un suo collega “abbastanza” famoso, “perché suonare tante note quando possiamo suonare solo le migliori?
Tanto amato quanto spesso criticato per un carattere non esattamente “lineare”, Mike torna sulle scene con questo “Don’t sell your soul”, forte di un nuovo contratto con la earMusic (etichetta per la quale ha già pubblicato il celebrativo “My years with UFO”) e rispolverato il glorioso marchio MSG, devoto alla sua ben nota brama di voci di valore, recluta Erik Grönwall (ex H.E.A.T. e Skid Row) e Dimitri “Lia” Liapakis (Mystic Prophecy, Steel Prophet) e li affianca allo storico Robin McAuley e al fedele collaboratore Michael Voss (anche co-produttore del disco assieme allo stesso Schenker).
Con una line-up completata dai fidati e affidabili Steve Mann, Barend Courbois e Bodo Schopf, il gruppo si presenta al suo pubblico con rinnovata vitalità, analoga in realtà a quella che già aveva contraddistinto “Immortal” e “Universal”, confermando, così, lo stato di “serenità” psicofisica con cui il nostro sta affrontando il rockrama contemporaneo.
Cinquant’anni abbondanti di (travagliata) esperienza hanno verosimilmente contribuito a tale condizione, in cui trovano spazio la sua innata creatività e quella “musicalità” che hanno da sempre contraddistinto un approccio alla materia, nei momenti migliori, davvero esaltante.
Ora, non credo che “Don’t sell your soul” possa sostenere agevolmente paragoni scomodi (e, per certi versi improponibili) con l’eroico passato artistico di Michael, e tuttavia si tratta di un’opera leggermente superiore, per intensità e varietà espressiva, ai suddetti precedenti discografici, un risultato a cui concorre in modo particolare l’ugola dorata di Grönwall, autore di una prova (ancora una volta) maiuscola.
Una menzione specifica che non sminuisce la prestazione di McAuley, Voss e Liapakis, impegnati a diversificare, senza snaturamenti, un programma godibile dall’inizio alla fine.
In tale felice contesto, segnalo alcuni rilevanti picchi di compiacimento uditivo, a partire dall’incalzante title-track e dalla scanzonata “Flesh and bone” (da consigliare ai fans degli UFO), per passare alle pulsanti fluttuazioni soniche di “Eye of the storm” e alla melodia strisciante di “Sixstring shotgun” (entrambe con un ottimo Robin McAuley alla gestione microfonica), e approdando all’irresistibile “I can’t stand waiting”, autentica gemma dell’intera raccolta.
A seguire, parecchio intriganti appaiono pure le ombrose “Janey the fox” e “The chosen”, a conferire all’albo appena un pizzico di “imprevedibilità”, sviluppata sui nobili magisteri dei Rainbow, omaggiati, in forma più tradizionale anche in “It’s you”, pilotata dall’ugola granulosa di Liapakis.
Insomma, l’impressione è che Michael Schenker nella fase “matura” della sua esistenza abbia finalmente trovato quella stabilità che gli consente di produrre musica di buonissimo livello … che sia questa la “peace of mind” che cercava già “qualche” anno fa?
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.