I cileni
Infernal Thorns hanno tagliato il traguardo del terzo full-length con
"Christus Venari", rilasciato a metà settembre 2025 tramite la
Personal Records.
Si tratta di un album death metal estremamente grezzo e potente, dal taglio old school, in cui lo spettro della scuola americana viene declinato con un’impronta thrash piuttosto marcata. Quest’ultima conferisce un senso più armonico e orecchiabile alle parti tecniche e intricate che, nonostante la linearità di base della proposta, emergono sporadicamente con prepotenza.
Ho apprezzato particolarmente queste nove tracce soprattutto per la furia esecutiva e per la spontaneità con cui la violenza viene trasfusa in musica, una naturalezza ormai persa dalle classiche formazioni death – o almeno dalla maggior parte – mentre invece sembra essere diventata un marchio di fabbrica del death sudamericano. Colpisce inoltre l’abilità con cui, pur restando nei classici binari degli anni '90, i cileni sono riusciti ad ampliare tali grammatiche con leggeri echi moderni dalle vaghe tinte deathcore (vengono in mente
Blood Red Throne e
Kataklysm), inclinazioni brutal e un alone oscuro che richiama quel death metal ai limiti del bestial, sulla scia di realtà come i
Morbosidad del messicano
Tomas Stench.
Per carità, niente di nuovo sotto il sole, ma vista la penuria qualitativa in cui spesso versa il death metal odierno, un album come
"Christus Venari" è una vera manna dal cielo… O forse, più semplicemente, una mazzata nello stomaco ben assestata.
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