Non me ne vogliano
Dave Hardman e
Carl Sharples, membri fondatori di questi
First Light, se non sono i loro nomi a condurmi con inusitata curiosità all’ascolto di “
Elemental”.
Tale “onere” va attribuito alla presenza in
line-up del mitico
Didge Digital (storico tastierista degli FM) e al contributo offerto all’opera da
Pete Newdeck (Vega, impegnato nella produzione) e da
Harry Hess (Harem Scarem, che ha curato la masterizzazione del disco).
E così accade che grazie a loro si fa la conoscenza con la voce scintillante (che potremmo definire una sorta d’interpolazione timbrica tra
Kevin Chalfant,
Max Bacon e
Lenny Wolf) di
Warren Passaro e con due abili musicisti a cui si deve anche il fascinoso
songbook (
Dave è il responsabile del comparto musicale e
Carl di quello lirico e artefice di alcune melodie) di un gruppo ispirato tanto dalla versione più “pura” dell’
AOR (Journey, FM, Giant, …) e sia dalla sua variante
pomp / prog (World Trade, Prophet, GTR, Shooting Star, …).
Ne scaturisce un albo parecchio appassionante fin dall’atto d’apertura denominato “
Closer”, in grado di catturare immediatamente attraverso una linea armonica (di stampo Journey-
esco) tanto accattivante quanto raffinata.
Non è da meno l’incalzante “
Damned if you do, damned if you don't”, che mi ha ricordato certe cose degli Stone Fury, e nemmeno “
Forever young”, in cui l’influsso
progressivo diventa ancor più spiccato, con la chitarra
Howe-iana di
Hardman a impreziosire un brano vicino all’approccio espressivo dei GTR.
“
Mayday” introduce un soffio “cinematografico” e notturno nel clima sonico dell’album, mentre con “
Leave a light on”, “
Caught up on you” e l’agile “
Run” la
band esibisce tutta la sua competenza nell’ambito della grande tradizione passionale del “rock adulto”.
A chi apprezza in maniera paritetica Yes e Kingdom Come consiglio caldamente la sontuosa “
Mesmerising”, in grado di fondere in molto efficacemente il retaggio di entrambe le formazioni, così come credo che gli adoratori del
pomp-rock rileveranno in “
Shooting for the stars”, “
Untouchable” e “
The prize” tutti gli elementi fondanti del loro genere prediletto.
Sottolineando il puntuale lavoro del batterista
Andy Jakeman (all’appello mancava solo lui …), concludo la disamina di “
Elemental” eleggendo i
First Light tra le belle “sorprese” sonore del 2025, che, per diventare “grande”, dovrà incorporare nella sua proposta artistica un pizzico di ulteriore “urgenza” melodica.
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