Copertina 6

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:66 min.
Etichetta:Avantgarde Music

Tracklist

  1. SUB SPECIE AETERNITATIS
  2. INEXORABLY OUSTED SENTE
  3. COINCIDENTIA OPPOSITORUM
  4. IMPERATIVE IMPERCEPTIBLE IMPULSE
  5. HORROR VACUI
  6. HUMAN INTERFACE TO NO GOD

Line up

  • Matteo B.: bass
  • Andrea S.: drums
  • Matteo G.: guitars
  • Andrea P.: guitars, vocals

Voto medio utenti

Sorti dalle ceneri dei Death Even ("Viral Apocalypse" del 2007 uscì per la Punishment 18), i vicentini Ad Nauseam non sono mai stati prolifici, anzi tutt'altro.
Dal 2011 ad oggi si contano infatti due soli album in studio e ora il primo live album della loro carriera registrato nella prestigiosa cornice del festival Roadburn, una kermesse diventata assolutamente obbligatoria per gli amanti delle derivazioni (o depravazioni?) più sperimentali, lente e oscure dell'Heavy Metal tutto.

Come molti dei principali festival musicali, anche il Roadburn non è esente dal presentare degli show unici e speciali fatti apposta per esso, ed ecco che gli Ad Nauseam, che un nome all'estero se lo sono sicuramente fatto, per l'occasione fanno un set tutto incentrato sul secondo album in studio, quel gioiello al nome di "Imperative Imperceptible Impulse" uscito nel 2021.

Quello che il quartetto vicentino propone è un Death Metal disturbante e conturbante, fatto di atmosfere fosche e malsane, strutture arzigogolate, canzoni dalla durata impegnativa, piene di cambi di tempo, dinamiche, che si contorcono tra di esse in un turbinio pieno di dissonanze che nel secondo lavoro in studio fa un bel passo in avanti rispetto al buon debutto "Nihil Quam Vacuitas Ordinatum Est" del 2015, ricco di idee ma ancora acerbo.

Tra le punte di diamante del Metal veneto, chi ha visto questi musicisti dal vivo sa benissimo come sappiano essere evocativi e ipnotici, nonostante la musica sia a suo modo molto estrema, lambendo anche (perché no?) le frange più avanguardiste del Metal.
Sulla prestazione dei singoli musicisti non c'è assolutamente nulla da appuntare, come pure sulla resa sonora che risulta essere molto buona, ma... una pubblicazione del genere, a parte mettere su supporto fisico la loro esibizione in una situazione live davvero molto prestigiosa, che senso può avere in un mercato così tanto saturo di uscite di medio o scarso livello?

"Live at Roadburn" quindi risulta essere formalmente perfetto, ma sostanzialmente inutile.
In attesa di un nuovo capitolo discografico da parte della band di Schio, ci si può accontentate, ma inevitabilmente questa pubblicazione finirà presto nel dimenticatoio per lasciare spazio alle precedenti release discografiche.

Recensione a cura di Seba Dall

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