Sacred Oath - Demo Anthology (1985-1986)

Copertina SV

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2025
Durata:40 min.
Etichetta:Stormspell Records

Tracklist

  1. THE FERRYMAN'S LAIR (DEMO 1986)
  2. QUEEN OF THE NIGHT (DEMO 1986)
  3. RISING FROM THE GRAVE (DEMO 1986)
  4. THE END (DEMO 1986)
  5. SHADOW OUT OF TIME (DEMO 1986)
  6. BATTLE CRY (DEMO 1985)
  7. PROPHECY (DEMO 1985)
  8. THE FERRYMAN'S LAIR (DEMO 1985)

Line up

  • Rob Thorne: guitars, vocals
  • Wayne Christiano: guitars
  • Scott Waite: bass
  • Pete Altieri: bass
  • Greg Kallas: drums
  • Kenny Evans: drums

Voto medio utenti

Ricordo di aver accolto con favore il ritorno dei Sacred Oath, quando con "Darkness Visible" avevano riacceso la fiamma del Sacro Heavy Metal a vent'anni dal loro formidabile album d'esordio "A Crystal Vision". Un comeback, cui la formazione statunitense ha poi dato quella continuità che era mancata loro nella prima parte della carriera, e credo che in effetti siano prossimi al dodicesimo album, dal quale hanno già presentato ben tre singoli.

Ma diamo tempo al tempo e concentriamo sul presente, o meglio sul passato, dato che questo "Demo Anthology (1985-1986)" è da poco uscito per la Stormspell Records, ma va a recuperare, in una edizione limitata e numerata in sole 500 copie, i due demo che avevano dato il via alla discografia dei Sacred Oath.

Trattandosi di due demotapes realizzati a metà degli anni '80 la qualità del suono appare chiaramente ruvida e deficitaria, nonostante i vari brani siano stati recuperati dai master originali e passati per un accurato processo di remaster da parte di Wayne Dwyer, ma d'altra parte è evidente come abbiano mantenuto vivo il feeling originale, per una manciata di canzoni che comunque avevano poi trovato spazio sui successivi album, dove Rob Thorne e i vari compagni di viaggio si sono sempre mossi all'insegna del miglior US Power & Speed Metal.

Quindi, "Demo Anthology (1985-1986)" resta chiaramente un'uscita di nicchia (e come già detto limitata a 500 CD) che darà soddisfazione a quei fan della formazione statunitense che non avendo potuto mettere le mani sulle cassette originali si sono accontentati di copie, spesso scadenti, o di fugaci ascolti su YouTube (ad esempio al link sotto riportato). Per un recupero che ci permette soprattutto di cogliere l'evoluzione di una band che ha sempre mantenuto una forte coerenza e la propria identità, senza mai proporre delle uscite non all'altezza. E credo che questo si potesse percepire già dalle loro prime versioni di "The Ferryman's Lair", "Shadow Out of Time" e "Prophecy" (tra tutte, la mia preferita).

Ora l'attenzione e le aspettative vanno rivolte al prossimo disco, che, visti i presupposti e la qualità delle canzoni proposte in anteprima, restano sicuramente molto alte.


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Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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