È un ritorno all’insegna della continuità quello dei norvegesi
Avkrvst, sorprendentemente accasatisi due anni fa presso
InsideOut Music quando la proposta musicale già rimandava a molte delle formazioni più in vista della connazionale
Karisma.
L’introduttiva e strumentale
“Proceding” strizza ancora l’occhio a Opeth e Porcupine Tree, mentre le successive
“The Trauma” e
“Families Are Forever” sembrano estratte da
“Blackwater Park”, se non fosse per la voce non troppo convincente di
Simon Bergseth, che non può (e probabilmente non vuole) competere con il buon vecchio Mikael Åkerfeldt.
Se l’intensa
“Conflating Memories” rievoca gli Anathema più ruvidi, la breve
“The Malevolent” propende per un approccio più radiofonico alla materia, con il cameo di Ross Jennings degli Haken al microfono.
“Ghosts Of Yesteryear” è nervosa, ma equilibrata e dinamica nello sviluppo, e sfocia nella lunga titletrack, la cui sostanza non cambia di molto, se non per l’incedere maggiormente epico.
La disciplina c’è e va premiata, ma sul cuore c’è ancora un po’ di lavoro da fare.
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