Copertina 6

Info

Anno di uscita:2012
Durata:24 min.

Tracklist

  1. LIGHT MY FIRE (RADIO EDIT)
  2. NEON (RADIO EDIT)
  3. THE MARBLE COLUMN (RADIO EDIT)
  4. KNAST
  5. LIGHT MY FIRE (EXTENDED VERSION)
  6. LIGHT MY FIRE (VIDEO)

Line up

  • Massimo Piubelli: vocals
  • Marco Piccoli: drums
  • Marco Ciscato: guitar
  • Alessandro Brusco: bass
  • Marco Baschera: keyboards

Voto medio utenti

Che i Methodica non fossero uno dei “tanti” gruppi di prog-metal della scena musicale contemporanea si era già capito ampiamente grazie a “Searching for reflections”, lavoro del 2009 che li aveva segnalati come un fulgido esempio d’intelligenza applicata al concetto di emozione.
Scegliere una cover del calibro di “Light my fire” (peraltro inclusa in precedenza nella compilation “Waiting for the moon – a tribute to Jim Morrison”), titolo guida di un Ep atto a mantenere viva l’attenzione sulla band, nell’attesa del nuovo album previsto per quest’anno, è un’operazione degna del loro notevole temperamento, ma anche prodiga d’incognite.
Un brano così celebre e popolare, nella cui riedizione si può incorrere nell’odioso “effetto karaoke”, da un lato, o nello stravolgimento “oltraggioso”, dall’altro, è un azzardo che rischia si scontentare un po’ tutti, nonostante sia necessario rilevare la misura con cui il talentuoso quintetto veronese affronta la sfida.
Il risultato, però, non è del tutto convincente, manifesta il carattere dei nostri eppure desta anche talune perplessità, per come ammanta di una sorta di aura gotica (adeguatamente enfatizzata nel bel video inserito del Cd, per l’abile regia di Valentina Fusa) un febbricitante pezzo di storia del rock.
Gradevole, senz’altro, e tuttavia non proprio in grado di “accendere i sensi” ...
Effetti sensoriali sicuramente più intensi le riservano “Neon” e “The marble column”, di cui si conoscono molto bene le scintillanti qualità espressive (apprezzate a suo tempo in “Searching for reflections”) e “Knast”, l’unico vero inedito dell’Extended Play, capace, con le sue vibranti e dinamiche fluttuazioni armoniche, d’ingolosire oltremodo tutti i fans dei Methodica e, più in generale, gli estimatori del prezioso equilibrio sonoro tra sapienza e istinto.
Alla fine, una maniera abbastanza “interlocutoria” per ricordare ad un “mondo” sempre più convulso e affollato dell’esistenza di questo gruppo coraggioso ed estroso, che sono altresì certo saprà ancora stupirci e entusiasmarci con il prossimo full-length
Recensione a cura di Marco Aimasso

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