Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2025
Durata:42 min.
Etichetta:Osmose Productions
Distribuzione:Osmose Productions

Tracklist

  1. ATASH
  2. TO LIBERATION AND BEYOND
  3. LAWLESS ETERNAL…
  4. HERE COMES THE FLOOD
  5. THE GREAT SATAN
  6. DAEMON'S MELANCHOLIA
  7. YA SAHEB AZ ZAMAN
  8. OPERATION RAMADAN
  9. TAMAM SHOD

Line up

  • Shayan: Guitars, Vocals (2009-present)
  • Matthew Croton: Drums (2011-present)
  • Sully: Bass (2018-present)

Voto medio utenti

Da non confondere con un tipico titolo Black Metal, "The Great Satan" – terzo full-length dei Trivax rilasciato in questi giorni di fine maggio 2025 tramite la Osmose Productions – rappresenta uno sguardo audace nei confronti del lato oscuro dell'Islam, sul tumulto mediorientale e, in particolare, sulla devastante Rivoluzione Islamica del 1979 in Iran, guidata dai mullah al tempo dell'Ayatollah Khomeini. La copertina, il titolo, e i brani, su cui non ho intenzione di scendere nei dettagli, rafforzano la visione risentita, e ribelle, della band iraniana – attualmente trasferitasi in Inghilterra – a tutto ciò.

L'album si presenta come una fusione di melodie mediorientali con la pesantezza del Death metal e sferzate irruente di derivazione Hardcore, tutto declinato con un taglio Black marcato che intreccia suoni inquietanti e sinistri, e dissonanze nere tipiche dei tempi ultimi, in particolar modo guardando nella direzione dei Mgła.
Sì tratta di un LP molto bilanciato tra furia iconoclasta, sprigionata tramite assalti frontali spacca ossa, e melodie ricercate, talvolta di derivazione Folk, tal altra semplicemente struggenti e sul filo della malinconia. Di frequente, la violenza sonora, quando scemano lievemente le sfumature Hardcore a cui abbiamo accennato poco sopra, lascia respiro a costrutti prevalentemente Melodic black/death sulla scia degli Unanimated, bensì anche di Dissection e Watain ( era "Lawless Darkness" – 2010).

Il disco nell'insieme lo si ascolta con piacere e tutti gli ingranaggi ruotano piuttosto bene (ma non alla perfezione), dimostrando così gli iraniani un'ottima capacità di songwriting. Tuttavia, per quanto mi riguarda, spesso ho avuto la sensazione che si sia voluto inserire fin troppi elementi e che non si sia riusciti a renderli perfettamente organici (questo avviene, per esempio, in alcune dinamiche Avantgarde). Inoltre, il taglio molto moderno della produzione, così come di alcune soluzioni stilistiche (talvolta tendenti al Groove e al Metalcore), personalmente non mi ha entusiasmato.
In ogni caso, "The Great Satan" è indubbiamente un lavoro di qualità…

Recensione a cura di James Curzi

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