Copertina 7

Info

Anno di uscita:2025
Durata:61 min.
Etichetta:Pride & Joy Music Classixx

Tracklist

  1. SO FAR
  2. VOICES
  3. SAFE HER
  4. NO MAN'S LAND
  5. I WILL STAY FOREVER
  6. I BELIEVE
  7. WATER FOR YOUR FLAME
  8. SO MUCH
  9. LOVE IS
  10. KISS GOODNIGHT
  11. HELP ME THROUGH LIFE
  12. PICTURES IN MY HEAD
  13. NOTHING WILL EVER DIVIDE US (BONUS TRACK)
  14. MY REALITY (BONUS TRACK)

Line up

  • Marco Schultz: vocals, guitars
  • Christian Meier: bass, keyboards
  • Wulf Rathke: bass
  • Sven ‘Willy’ Wilking: drums

Voto medio utenti

Dopo averli “riesumati” dalle cronache più “oscure” del rock melodico europeo tramite la ristampa del loro debutto eponimo, la Pride & Joy Music dedica anche la sedicesima uscita della sua sezione Classixx ai Sacred Season, quartetto tedesco che nel 1998 pubblicò questo “No man's land” ottenendo buoni riscontri (soprattutto in Giappone), insufficienti tuttavia a consentire alla band di proseguire nella sua parabola discografica, superando le incombenze (matrimoni, figli, nuove responsabilità …) che la vita aveva nel frattempo messo in campo.
Rispetto al debutto, il suono si fa più “professionale” e ponderato, mantenendo intatto l’approccio fondamentalmente ultra-melodico ed avvolgente che il gruppo aveva evidenziato come suo trademark.
Ascoltando l’albo, l’impressione è che questa maggiore “consapevolezza”, seppur formalmente lodevole, abbia finito per rendere leggermente meno efficace e variegato un songwriting comunque sempre molto godibile, sostenuto da doti tecnico / interpretative di considerevole livello.
Tante ballate (tra le quali si segnalano “I believe”, "Help me through my life" e "Pictures in my head"…) e potenziali hit “radiofonici” ("Voices", uno dei pezzi maggiormente apprezzati dai fans, e poi "I will stay forever", "Save her", “Kiss goodnight” e la title-track dell’album), consentono a “No man's land” di proporsi come un ascolto piuttosto soddisfacente per chi nella musica cerca essenzialmente note soffuse e felpate, innervate da rari scatti di misurata “energia”.
Le due bonus-track che arricchiscono questa riedizione dell’opera (“My reality” e “Nothing will ever divide us”, scritti rispettivamente nel 2004 e nel 2017 e registrati nel 2017) non sconfessano l’orientamento espressivo dei Sacred Season nemmeno nei tempi più recenti, e ci riconsegnano una formazione che potrebbe trovare estimatori anche nel rockrama contemporaneo (il gruppo non si à mai sciolto ufficialmente e, anzi, a quanto pare sembra intenzionato a ritornare in attività quanto prima …) in cui garbo e sensibilità possono essere ottimi antidoti alle folli frenesie del vivere quotidiano.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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