Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2025
Durata:18 min.
Etichetta:Hells Headbangers Records
Distribuzione:Hells Headbangers Records

Tracklist

  1. SCALPEL, SCISSORS...AND OTHER FORENSICK INSTRUMENTS 03:39
  2. POLYCLINIC ABATTOIRS
  3. OBSTETRIC PHANTOM
  4. NOMENCLATOR PATHOLOGICUM
  5. DEATHEVOKATION (DISMEMBER COVER)

Line up

  • Luisma: Guitars (lead), Vocals (backing) (1991-present)
  • Lugubrious: Vocals (lead) (1993-present)
  • Ramón Checa: Bass, Vocals (backing) (1994-present), Guitars (rhythm) (1994)
  • Ana Belen de Lopez: Guitars (rhythm) (1994-present)
  • Daviti: Drums (2023-present)

Voto medio utenti

Gli iconici goregrinder spagnoli Haemorrhage con alle spalle quasi 35 anni di carriera a distanza di circa 8 anni dal rilascio dell'ultimo materiale inedito – fatta eccezione per uno split nel 2018 con Hemdale e Meat Spreader– si avviano a pubblicare, in questi giorni di fine aprile 2025, un nuovo EP: "Opera Medica", coadiuvati dal lavoro dell'infaticabile etichetta Hells Headbangers Records.

Gli spagnoli ci mostrano chiaramente quale sia la chiave di volta per rendere ancora credibile un genere come il Goregrind quando non si voglia contaminarlo con influenze esterne, in un momento come quello attuale in cui, oltre a trovarsi il panorama dell'Estremo affollato da una miriade di gruppi inutili: preso d'assalto da evoluzioni tecniche sempre più artificiose o improntate a un mero premere sull'acceleratore, lasciando scadere la risultante adrenalinica che vi si dovrebbe generare in un totale livellamento sonoro privo di senso. Oppure, in realtà ancora peggiori, reperiamo prodotti infarciti di espedienti digitali capaci di far suonare veloce e potente perfino un frate, benché nella loro plasticità, anziché far tremare le gambe riescono più che altro a suscitare risa di scherno.
Dunque, dopo questo ampio preambolo, qual'è questa chiave di volta?
Il saper evocare l'"atmosfera giusta" con personalità e senza forzatura alcuna.

Organi lacerati, meschine asportazioni frutto di una scienza chirurgica al servizio del più crudele sadismo, e un gusto per l'orrido e la putrescenza della morte veicolato tramite un wall of sound eretto da riffs minimali e convulsi, blast beats spacca timpani e scream in modalità H.C., con sporadici inserimenti di growls profondi. Tutto ciò lascia spazio anche per dei piccoli guizzi melodici atti a rendere leggermente orecchiabili e distinguibili i vari brani, oltre a frangenti cadenzati predisposti a una certa ricerca del groove, funzionali a ricavare il tempo necessario per ricaricare il mitra e poi lanciare altre scariche ancor più forti delle precedenti. Inoltre, l'LP è impreziosito da una cover mitragliata di "Deathevokation" dei Dismember davvero niente male.

Con "Opera Medica" non siamo di fronte a un capolavoro del calibro di "Grume" (1997), o "Anatomical Inferno" (1999), ma il divertimento è comunque sia assicurato...
Nessuna nuova, buona nuova.

Recensione a cura di James Curzi

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