Avevo già avuto l'occasione di parlari dei tedeschi
Blackslash due anni fa, quando per la pubblicazione di 'No Steel, No Future' affermai come la band avesse ottime potenzialità, ma era come se mancasse un qualcosa, quell'energia, la cazzimma ,insomma quel fattore che riesce a far emergere una band dal calderone dei tanti. E durante l'ascolto di questo nuovo
'Heroes, Saints & Fools' la sorpresa è decisamente arrivata, con una freschezza compositiva e un vigore dai livelli molto alti che, pur anche qui non proponendo l'album che verrà ricordato per anni e anni, saprà certamente farsi spazio in qualunque amante delle sonorità classiche. Niente cambi di lineup o di etichetta, semplicemente i
Blackslash anno dopo anno hanno saputo apportare al loro sound delle piccole modifiche che hanno contribuito a creare quelle migliorie necessarie a differenziarsi, per quanto stiamo parlando di un genere non certamente innovativo rispetto a molti altri, ma dove la passione ricopre anch'essa un ruolo importante.
Con una durata leggermente minore rispetto alle loro ultime prove, all'incirca sui 43 minuti,
'Heroes, Saints & Fools' fa dei propri punti di forza principali la melodia, di reminescenza essenzialmente maideniana, ma anche con aleggiamenti nell'aria di NWOBHM come Tygers Of Pan Tang e Tokyo Blade, come si può evincere dalle varie
'Die By The Blade' (dal break centrale molto Maiden),
'Black Widow', o dall'ottima e veloce Titletrack, tra le migliori del disco. Con
'The Watcher' o
'Life After Death' si punta di più su vari cori di rinforzo che, se nel primo caso funzionano maggiormente, nel secondo nel ritornello specialmente fanno perdere un po' di energia, ma comunque nulla di irrimediabile. Ci si rimette in carreggiata con
'東京 (Tokyo)' o la finale
'Maniacs and Madmen', un vero e proprio attacco frontale che non può lasciare impassibile chiunque apprezzi queste sonorità e indifferente al non tenere il ritmo. Un vero peccato che, come nel precedente album, la produzione non riesca a tenere il passo con la qualità di quasi totalità delle canzoni, e dove in caso contrario il voto che vedete in alto a sinistra sarebbe stato decisamente più alto.
Non si può certo quindi dire che il 2025 sia iniziato male per chi fa del metal classico il proprio genere preferito, anzi. Ottimo lavoro e conferma per i
Blackslash, che cominciano finalmente ad uscir fuori dal mucchio, e chissà cosa nasconderà il futuro se sarà fatto ancora qualche piccolo accorgimento.
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