Copertina 7

Info

Anno di uscita:2024
Durata:41 min.
Etichetta:Made of Stone Recordings

Tracklist

  1. 5AM
  2. RULE WITH FIRE
  3. DEVIL IN DISGUISE
  4. ALL THINGS BLACK
  5. LURKING IN THE SHADOWS
  6. BY THE RIVER
  7. CROWN OF ARROGANCE
  8. WITCHES' DANCE
  9. OF LOVE AND THE VOID

Line up

  • Jim Kotsis: guitars, bass
  • Kate Soulthorn: vocals

Voto medio utenti

Con il “successo” ottenuto dal cosiddetto occult-rock, non stupisce che anche la Grecia, già roccaforte del metallo tradizionale, possa esibire una formazione come i Saturday Night Satan, fieri rappresentanti del genere capitanati dalla maliosa sacerdotessa Kate Soulthorn.
Se con un preambolo simile avete immaginato di avere a che fare con “roba” alla Lucifer (con cui i nostri hanno anche condiviso il palco, tra l’altro …), avete decisamente centrato il punto e anzi direi che il duo ellenico (l’altra metà della band è rappresentata da Jim Kostis, impegnato anche in quei Black Soul Horde tanto apprezzati su queste stesse pagine …) nel suo debutto “All things black” non nasconde per nulla la sua spiccata ammirazione per i più noti colleghi teutonico / svedesi, attingendo dalle medesime fonti ispirative e impegnandosi in una forma piuttosto “accessibile” di heavy-rock fosco e sulfureo.
Un approccio alla “materia” in qualche modo sdoganato nei tempi recenti dai Ghost (e perseguito anche dagli ultimi Green Lung, per esempio) e che vede i Saturday Night Satan uniformarsi al concetto che i riti della “musica del diavolo” possono dipanarsi efficacemente tramite melodie accattivanti e (formalmente) poco “malvagie”.
Un orientamento evidente fin dall’atto d’apertura “5AM”, dalla struttura armonica sinistra ma anche molto adescante, e poi confermato da “Devil in disguise” e “Witches' dance”, con il loro tocco psych e i refrain da contagio immediato, e da una irretente title-track, che rischiara suggestive atmosfere gotiche con una luminescenza spigliata e sapientemente persuasiva.
Nel programma non mancano nemmeno omaggi più rigorosi (ma senza fastidiosi rigurgiti di pavido passatismo) alla grande tradizione dell’hard n’ heavy, vedasi “Rule with fire” (qualcosa tra Thin Lizzy e Black Sabbath), le scorie di NWOBHM di “Crown of arrogance” e la doomyLurking in the shadows”, e piace parecchio pure il clima elegiaco concesso a “By the river”, con il basso pulsante e le frementi twin-guitar ad accompagnare l’eccellente prestazione della Soulthorn.
La conclusiva “Of love and the void” arricchisce (anche grazie al prezioso contributo del flauto di Joel Sempere) di ingredienti folk-prog le alchimie sonore dell’opera e visti i brillanti risultati ottenuti non rimane che auspicare per il futuro uno “sfruttamento” maggiormente intensivo di tale indirizzo stilistico.
I “puristi” potranno non gradire questa forma di rock occulto “edulcorato” e criticare l’ennesimo allineamento ad un trend piuttosto diffuso e tuttavia i contenuti musicali di “All things black” consentono di affermare che i Saturday Night Satan meritano la considerazione concessa ai debuttanti di apprezzabile valore, in grado di risolvere con una certa disinvoltura la gestione dei tipici cliché del genere.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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