Copertina 8

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:40 min.
Etichetta: Signal Rex
Distribuzione: Signal Rex

Tracklist

  1. MAJESTIC THRONE OF THE SKY
  2. HELIACAL ARISING
  3. HERMINIUS MONS
  4. MYSTERIES OF THE PRIMORDIAL MOON
  5. PERPETUAL WINTER REIGN
  6. FOREST OF HYPERBOREAN EVIL
  7. POLAR SOLITUDE III

Line up

  • Unknown

Voto medio utenti

I Ginnungagap sono un gruppo black metal portoghese appartenente al Clandestine Aldebaran Circle; un circolo di band portoghesi che ricalca le orme del primo Inner Circle e delle Les Légions Noires, insieme ad altre formazioni locali come Degredo, Espírito Aldebaran, Lycanthropic Winter Moon, Mallitiae, Nox Insultum, Ordem Satânica, Stagnat, Trono Além Morte e Voëmmr.
In piena tradizione misantropica non hanno reso noto né il numero né il nome dei membri che prendono parte al progetto.
Al momento hanno rilasciato un demo, un EP e un full-length a fine 2023: “Heliacal Arising”, sotto l’egida della Signal Rex.

Con un amore viscerale per la natura, il culto per la propria terra e gli dei pagani, affiancati all’adorazione totemica per "Vikingligr Veldi", "Hvis lyset tar oss", "Filosofem" , "Dark Medieval Times" e per le registrazioni stile demo tape (realizzata grazie alla produzione di Henri Sorvali presso il Trollhouse Audio in Finlandia), e in generale per il black metal atmosferico di metà anni ’90, i Ginnungagap confezionano un LP monolitico e forse ormai fuori da ogni tempo.
Lo stile dei portoghesi è essenziale e ossessivo – probabilmente, escluso "Filosofem", ben più ossessivo del lavori sopracitati – e con solo sporadici cambi di ritmo.
È un LP estremamente intimo ed ermetico, integralmente racchiuso sul proprio "Sé", dove è la componente atmosferica a parlarci con i suoi idiomi sconosciuti…
Ogni strumento assume un senso nell’insieme del contesto esclusivamente sotto la veste di mezzo atto a “raffigurare” determinate ambientazioni, e ad evocare specifiche tonalità emotive, quasi smarrendo, lo strumento, il proprio fine originario.
Le linee di chitarra sono perlopiù scandite da drone riffs che si impastano fino a fondersi in una simbiosi perfetta con i tappeti di tastiera; aleggianti su tempi dilatati e tendenzialmente cadenzati e caratterizzati da un alone oscuro impermeabile e oppressivo; il quale, per essere compreso, necessita dell’azione disvelatrice del molteplice racchiuso nella monolitica organicità dell’opera.
Le tastiere e i synth non giocano a favore di aperture ariose, tutt’altro si assicurano la chiusura ermetica dell’involucro notturno che racchiude la sorgente eliacale (“Heliacal Arising”) di cui i portoghesi si innalzano a messaggeri.
Una sorgente costantemente ammantata da quel gelo nordico che ha fatto la fortuna di moltissime formazioni, e dove tra i vari echi si può rinvenire anche qualche intrusione della scuola islandese… Potentiam, Almyrkvi, Árstíðir Lífsins
Per certi aspetti mi hanno richiamato anche qualche sonorità proveniente dall’est-europa, stile primi Negură Bunget e Drudkh, bensì molto più essenziali, tetri e monocromatici.

Un disco accessibile a pochi affetti dalla nostalgia per l’old-school e dall’amore per l’ermeneutica dei contenuti esoterici, da sempre racchiusi, tra le spire simboliche della nera fiamma.

...Non ingannatevi, qui niente è stato lasciato al caso.




Recensione a cura di DiX88

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.