Copertina 7

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:48 min.
Etichetta:El Puerto Records

Tracklist

  1. ENEMY IS ME
  2. WE'VE LOST THE FIGHT
  3. WRONG MOVE
  4. PAYBACK'S A BITCH
  5. NO REST FOR THE WICKED
  6. TWILIGHT OF THE GODS
  7. SEASONS OF A MAN
  8. CLOSER TO GOD
  9. ARCHBISHOP OF ANARCHY
  10. MY HEART BURNS
  11. ACCEPTANCE OF DENIAL
  12. TOMORROW DON'T MATTER TODAY

Line up

  • David Reece: vocals
  • Riccardo Demarosi: bass
  • Niccolò Savinelli: guitars
  • Giovanni Savinelli: drums

Voto medio utenti

Lo so, lo so … tanti conoscono David Reece solo per aver sostituito il colonnello Udo Dirkschneider in “Eat the heat” degli Accept e, tra questi, non sono moltissimi ad aver apprezzato quel disco che, invece, personalmente, considero un egregio (magari un po’ altalenante …) esempio di class-metal con gli attributi.
Anche costoro, però, sono convinto saranno costretti a riconoscere le spiccate qualità fonatorie del cantante americano, ostentate in numerose occasioni professionali (Bangalore Choir, innanzi tutto, e poi Bonfire, The Sainted Sinners, Stream, Sircle of Silence, Gypsy Rose, …), compresa una carriera solista portata avanti tramite il monicker Reece e attraverso il suo nome per esteso.
Baptized by fire” è la terza incisione realizzata proprio sotto l’appellativo completo dell’esperto vocalist dell’Oklahoma e la prima cosa che salta all’occhio riguarda la nazionalità della sua backing band, completamente from Piacenza.
Superato il pizzico di spontaneo “orgoglio nazionale” (convalidato alla prova dei fatti …) e passando all’ascolto, si rileva un certo “irrobustimento” dei suoni rispetto ai capitoli precedenti, a costituire una forma di prestante hard n’ heavy che non rinuncia del tutto alla melodia e ciononostante mostra costantemente i muscoli.
Insomma, per semplificare, una “roba” più vicina agli Accept che non ai Bangalore Choir e che potrebbe piacere anche ai fans di Judas Priest, Primal Fear e Metal Church, pungolati dal groove sferragliante di “Enemy is me”, delle possenti “Payback's a bitch” e “Seasons of a man”, e ancora dalla thrash-osaNo rest for the wicked”.
We've lost the fight” include addirittura bagliori del Reverendo Manson, mentre con “Wrong move” il clima sonoro arriva a lambire il grunge (o post-grunge, per chi predilige i prefissi) e in “Twilight of the gods” si trasforma in un cangiante heavy-blues, mantenendo intatta l’efficacia e la capacità di coinvolgimento.
Alcuni episodi complessivamente meno incisivi (“Closer to god”, "Archbishop of anarchy”, “Acceptance of denial”) non sviliscono in maniera decisiva il valore di un album che con la gradevole “My heart burns” svela il suo lato maggiormente passionale e poi affida all’ambiziosa “Tomorrow don't matter today” il tentativo, riuscito solo in parte, di far convivere rabbia, melodia e inquietudine.
Baptized by fire” ci riconsegna un David Reece in buonissime condizioni di forma, il quale, supportato da validi musicisti, dimostra di avere tanta energia e aggressività da dover gestire e sprigionare … non sempre il “controllo” appare perfetto e forse avrebbe giovato valorizzare un po’ di più la componente melodica, ma se amate gli assalti discografici vigorosi, veementi, competenti e ben prodotti, dategli una possibilità … credo che non rimarrete delusi.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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