Copertina 8

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2024
Durata:46 min.
Etichetta:Century Media Records

Tracklist

  1. RELENTLESS APPETITE
  2. CYBERNETIC HARVEST
  3. TO CONQUER THE DEVOUT
  4. FOREVER IN SUFFERANCE
  5. VERMINOUS EMBODIMENT
  6. CEREMONY OF IMPIETY
  7. VOID OF DESPAIR
  8. UNMERCIFUL
  9. ...EVOCATION (THE REBIRTH)
  10. MESSIAH OF RAGE (HATE ETERNAL COVER)

Line up

  • Mike De La O: Guitars
  • Chris Monroy: Guitars, Vocals
  • Pierce Williams: Drums
  • Brian Rush: Bass

Voto medio utenti

Il precedente lavoro del 2020 degli statunitensi Skeletal Remains, “The entombment of chaos” (potete leggere la recensione qui) , è stato un successo tale che non è esagerato definire come clamoroso e travolgente, la dimostrazione che le sonorità old school in ambito death metal hanno sempre la loro maledettissima ragione di esistere quando sono suonate con ispirazione e competenza.

Comprensibile quindi che Chris Monroy – deus ex machina degli Skeletal Remains – abbia voluto prendersi tutto il tempo necessario per comporre “Fragments of the ageless”, conscio che non poteva più contare sull’effetto sorpresa come quattro anni prima.

A questo giro di danze assistiamo l’ennesima variazione della line-up (da sempre fonte di gioia e dolori nella storia della band), ma questa volta il cambio non avviene come in passato dietro le pelli – dove troviamo saldo al suo posto Pierce Williams – ma nell’altra metà della parte ritmica con l’ingresso del bassista Brian Rush al posto del transfugo Noah Young.

Dissipiamo subito eventuali dubbi: gli Skeletal Remains hanno dato alle stampe un ottimo lavoro che non sfigura accanto ai rocciosi lavori del passato continuando ad attingere alla memoria collettiva del death metal a stellestrisce.

In special modo si avverte la presenza spirituale dell’Angelo Morboso aleggiare costante durante il trascorrere dei minuti, l’alternanza fra i passaggi più cadenzati “spaccapietre” pur mantenendo una propria dinamicità, le accelerazioni che sfociano in solo chirurgici e tutta l’architettura che sostiene i pezzi contenuti in “Fragments of the ageless” indica a chiare lettere che è in quell’angolo di Florida toccato dalla grazia degli Dei del Metal a fine anni 80 che bisogna guardare e fare affidamento.

Il disco scorre che è un piacere, ognuno di voi troverà in esso una canzone che meglio ne rappresenta lo spirito, per chi vi scrive, penso che l’accoppiata “To conquer the devout” e “Forever in sufference” siano validi biglietti da visita, sintesi felice delle dichiarazioni di intento della band californiana. Menzione di merito va anche a “…evocation (the rebirth)”, brano strumentale dall’incedere malignoquente (concedetemi la fusione tra i termini maligno e magniloquente) che chiude in bellezza l’esperienza dell’ascolto.

Inutile girarci intorno, gli Skeletal Remains sono diventati una splendida certezza e non più una semplice speranza.

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