Dool - Visions of Summerland (Live at Arminius Church Rotterdam)

Copertina 7,5

Info

Genere:Gothic / Dark
Anno di uscita:2023
Durata:76 min.
Etichetta:Prophecy Productions

Tracklist

  1. INTRO
  2. WOLF MOON
  3. BE YOUR SINS
  4. GOD PARTICLE
  5. IN HER DARKEST HOUR
  6. SHE GOAT
  7. SULPHUR & STARLIGHT
  8. SUMMERLAND
  9. A GLASS FOREST
  10. LOVE LIKE BLOOD
  11. OWEYNAGAT
  12. DUST & SHADOW

Line up

  • Raven van Dorst: vocals, guitar
  • Nick Polak: guitar
  • Omar Iskandr: guitar
  • Micha Haring: drums
  • JB van der Wal: bass

Voto medio utenti

Registrato il 23 dicembre 2022 nella città natale dei Dool, “Visions of Summerland” è un albo dal vivo a cui gli olandesi tengono molto, dal momento che si tratterebbe della riproduzione di uno dei migliori (se non addirittura il migliore in assoluto …) show della loro (abbastanza breve, finora …) parabola artistica.
Circondata dai fans più fedeli, da amici e familiari, suggestionata dall’architettura e dalle immagini sacre
della Arminius Church, la band sembra in effetti affidare alla sua esibizione tutte le frustrazioni scaturite dall’impossibilità (a causa della pandemia) di supportare il secondo album "Summerland" con un adeguato tour e riversa sul pubblico e sugli ascoltatori un flusso piuttosto imponente di malinconia e inquietudine, acuendo l’impatto emotivo già naturalmente presente nella fremente miscela di gothic, dark-rock e misticismo espressa nei due lavori in studio.
La consapevolezza che sarebbe stato anche l’ultimo concerto del gruppo con il batterista Micha Haring (uscito dai Dool per motivi personali) ha inoltre probabilmente contribuito a intensificare ulteriormente il fervore con cui vengono interpretati i brani, privilegiando, ovviamente, quelli tratti dal contemplativo disco del 2020 che tanto ha “sconcertato” chi aveva apprezzato il carattere più aggressivo e impetuoso di “Here now, there then”.
A chi non considera "Summerland" il segno evidente della maturazione di una delle formazioni europee più interessanti e intriganti della scena, non rimane che affidarsi all’energia “psichica” e alle imponenti pulsazioni goth-wave di “In her darkest hour”, “She goat” e “Oweynagat”, o, eventualmente, anche alla splendida trascrizione di “Love like blood” dei Killing Joke, tuttavia già orientata ad una filosofia musicale maggiormente rarefatta e sospesa.
Sono certo, però, che anche i “delusi” del nuovo corso si esalteranno per la prestazione straordinariamente intensa e coinvolgente della carismatica vocalist Raven van Dorst, finendo, magari, anche per rivalutare le sofisticate e drammatiche peculiarità espressive di "Wolf moon", "Be your sins", "God particle", “A glass forest” e “Dust & shadow”, autentici spaccati di torbida e trasognata fuga dalla realtà, proiettati verso la discesa nei “mondi interiori” (e “inferiori”) dell’esistenza umana, dove le spirali di un rock oscuro e magnetico fungono da evocativa colonna sonora.
Alla luce di tutte le precedenti considerazioni, mi sento di avallare la fondatezza di un’uscita live come “Visions of Summerland” nonostante la scarna discografia dei Dool, attendendo con trepidazione di conoscere la direzione che intraprenderanno nel loro terzo album previsto per la primavera del 2024.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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