Copertina 7

Info

Anno di uscita:2023
Durata:33 min.
Etichetta:Eonian Records

Tracklist

  1. GET IT READY
  2. WENDI
  3. YOU SHINE
  4. SO SHALL IT BE
  5. M.S.M.
  6. TELL ME YOU LOVE ME
  7. FULL-ON SHRED
  8. IT HURTS ME
  9. ICE COLD HANDS
  10. LOVIN’ YOU, LOVIN’ ME

Line up

  • Ronnie Borchert: vocals, guitar
  • Carlos Cavazo: guitar, backing vocals
  • Greg Chaisson: bass, backing vocals
  • Stet Howland: drums, backing vocals

Voto medio utenti

Non tutti i supergruppi sono esattamente “super”, ma quando ad essere coinvolti nel progetto ci sono musicisti esperti e competenti è quasi impossibile che il risultato finale sia completamente deficitario.
E a sostegno di tale tesi potremmo tranquillamente avvalerci del lavoro di questi Freakshow, che annoverano nelle loro fila personaggi di prestigio del calibro di Carlos Cavazo (Quiet Riot, Ratt), Greg Chaisson (Badlands, Atomic Kings, Sircle of Silence) e Stet Howland (W.A.S.P., Metal Church, …).
Il leader della formazione è in realtà Ronnie Borchert (Miss Crazy, Amsterdam, Trixie), cantante e chitarrista canadese che fin dai primi anni 2000 porta avanti la sua idea di all-star band (ai tempi i musicisti coinvolti erano Jeff LaBar dei Cinderella, Frankie Banali dei Quiet Riot e Tony Franklin, noto per il corposo curriculum che comprende, tra gli altri, The Firm, Blue Murder e Whitesnake), arrivando con il nuovo “So shall it be” a confermare in parallelo anche la sua prioritaria passione per l’hard n’ heavy degli eighties.
Il disco, come anticipato, è “fatalmente” piuttosto gradevole, ben suonato e discretamente coinvolgente e tuttavia appare abbastanza pressante la sensazione che il “mestiere” abbia avuto la meglio sull’ispirazione e che il consueto usufrutto dei cliché sia stato istruito ad arte per suggestionare i tanti “nostalgici” del periodo aureo di questi suoni.
Ciò detto, se appartenete alla suddetta (degnissima) categoria rockofila, sono convinto che gradirete il mix Motley Crue, Kiss, Lizzy Borden e W.A.S.P. che traspare dalla tagliente “Get it ready” e dall’incalzante “Wendi”, mentre in “You shine” la band aggiunge un pizzico di supplementare viziosità e vaporosa psichedelia all’impasto sonico (qualcosa tra Alice Cooper e Enuff Z'nuff), documentando quanto il glam-rock abbia avuto un ruolo importante nella formazione musicale di Mr. Borchert (aka Markus Allen Christopher).
Impressione confermata dalla title-track dell’opera (che però incorpora nella struttura armonica anche un velo di ombrosità quasi grunge), e se “M.S.M.” mescola in maniera piuttosto riuscita Ozzy e Zeps, “Tell me you love me” tenta con esiti opinabili di rievocare le atmosfere fosforescenti e accattivanti care a T. Rex e Mott The Hoople.
Full-on shred” è uno strumentale (dai tratti ancora una volta vagamente Zeppelin-eschi) che testimonia in maniera evidente le qualità esecutive dei Freakshow, subito dopo impegnati nella sfacciatella celebrazione Bowie-ianaIt hurts me”, per poi tentare di dimostrare a pubblico e critica, con “Ice cold hands” (una “roba” tra Metallica e Godsmack), che il loro universo artistico non si è fermato agli anni ottanta.
La chiusura dell’albo, affidata a “Lovin’ you, lovin’ me”, riallaccia immediatamente il solido legame con le sonorità dell’heavy-rock “glitterato” e Osbourne-esco, una “materia” che alimenta “So shall it be” in maniera qualificata e ciò nonostante un po’ statica e non sempre capace d’innescare nell’ascoltatore appassionato l’auspicabile incendio sensoriale.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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