Puntuali come un treno della DB, ogni due anni giunge alla nostra redazione un nuovo lavoro dei deathster teutonici
Endseeker che, col presente
“Global worming” (N.d.R.: complimenti sinceri per il gioco di parole!), tagliano il traguardo del quarto album in studio aggiungendo un prezioso mattone ad una carriera sempre più solida.
Fedeli alla propria storia,
“Global worming” si pone nel solco della tradizione dello swedish death metal più tradizionale, quello fondato sul binomio Boss HM-2 e melodia che da oltre 30 anni allieta e riempie le nostre giornate musicali senza mostrare segni di stanchezza o risentire dello scorrere del tempo.
Preceduto dall’uscita del video
“Hell is here”, “Global worming” raccoglie l’eredità, come è lecito aspettarsi quando si parla di swedeath, di
Entombed e
Dismember non disdegnando però l’esecuzione di passaggi più sofferti (ed in qualche misura drammatici) che possono riportare alla mente anche i primi
Evocation e che contribuiscono efficacemente nel donare profondità all’intero lavoro.
A differenza di tante band che si limitano a galleggiare in questo tipo di sonorità, la dedizione dei Tedeschi è sincera, profonda e convincente risultando credibili sia quando pigiano forte sull’acceleratore (v. la doppietta iniziale della titletrack e la già citata
“Hell is here” o la entombiana
“C.B.V.”), sia quando si cimentano in un più canonico midtempo (v.
“Wheel of torture”) in cui è il groove a fare da impalcatura oppure quando si addentrano in sentieri più contorti ed oscuri come nella conclusiva
“Nemesis”.
“Global worming” dimostra come nel 2023 si possa ancora realizzare un album di old school death metal fresco e non stanco, un lavoro sì variegato ma non per questo propriamente eterogeneo e che, rispetto al precedente
“Mount Carcass” mostra, se possibile, un taglio ancora più arrabbiato e diretto. Approccio che si riflette anche nelle liriche uscite dalla penna di
Lenny e
Ben Liepelt ed ispirate dalla sempre più triste e deprimente attualità.
Un appuntamento che gli appassionati non dovrebbero assolutamente mancare,
“Global worming” centra l’obiettivo in pieno e si preannuncia come una delle uscite migliori dell’ultimo trimestre dell’anno.
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