Rebaelliun - Under the Sign of Rebellion

Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2023
Durata:38 min.
Etichetta:Agonia Records

Tracklist

  1. INTRO
  2. ALL HAIL THE REGICIDE
  3. THE GODS MANACE
  4. FEAR THE INFIDEL
  5. INSURGENT FIRE
  6. LIGHT EATER
  7. THE DECIMATING OPPOSITION
  8. IN HERESY WE TRUST
  9. HOSTILE PRESENCE
  10. ANTAGONIZE
  11. THE ULTIMATE WAR

Line up

  • Lohy Fabiano : bass, vocals
  • Sandro Moreira : drums
  • Evandro Passos : guitars

Voto medio utenti

Anno 1999, esce ‘Burn The Promised Land’ e fu amore al primo ascolto … ho ascoltato talmente tante volte l’album che mi ero veramente autoconvinto che il death metal fosse nelle mani dei 4 brasiliani …l’album conteneva tutto quello che un amante del genere poteva desiderare, per cui era più che ragionevole riporre tutte (o quasi ) le speranze del genere nelle loro mani invece … invece il successivo ‘Annihilation’ pur essendo un album validissimo e ferocissimo, sin dalla stupenda copertina, era troppo monodirezionale e aveva raffreddato un po’ le mie enormi aspettative e con me quelle di chi prospettava un futuro radioso per la band ... di lì a poco, 2002, arrivò lo split che li tenne fuori dal giro fino al ritorno del 2016 ( 'The Hell's Decrees' ) ... purtroppo però la 'felicità' del ritorno durò poco, infatti in un breve, quanto sfortunatissimo periodo, venne a mancare prima il chitarrista Fabio Penna (2018) e più recentemente (2022) il bassista e cantante Lohy Fabiano ... Ascoltando i 10 brani (piu intro) è chiaro come si voglia tenere in vita lo spirito dei vecchi Rebaelliun, ma ciononostante non sono, e non possono essere, quelli di prima ... 'Under The Sign Of Rebellion' è infatti un album che se da un lato racchiude quanto fatto in passato, 'Light Eater' sembra uscita dalle session di 'Annihilation', mentre 'All Hail The Regicide' molto più dal debut, è altresì un album con molte influenze thrash e persino grind, che se da un lato danno una maggiore varietà ai pezzi dall'altro fanno mancare una certa omogeneità all'intera proposta ... spero che la band, in seguito agli ingressi di Bruno Añaña (bass e vocals) e Evandro Passos (chitarra) possa rimettersi in carreggiata e rimodellare in maniera più precisa e compatta la propria proposta, sia in sede chitarristica, di cui ho veramente poco apprezzato i solos, che in quella vocale dando alla voce di Bruno una maggiore profondità e potenza ... Album annichilente e senza compromessi, per carità, ma con poca personalità, speriamo per il futuro ...

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