Copertina 7

Info

Anno di uscita:2023
Durata:non disponibile
Etichetta:Pride & Joy Music

Tracklist

  1. THE SHINE
  2. PRECIOUS TIME
  3. DREAMS ARE CURSED
  4. MIDWINTER SLEEPS
  5. CIRCLES
  6. MAKE IT YOUR OWN WAY
  7. RUNAWAY MAN
  8. ONE HEART IN DIVIDE
  9. NEW HORIZON

Line up

  • Mattias Wetterhall: vocals
  • Erik Heikne: guitars
  • Henrik Sproge: keyboards
  • Sebastian Gustaffson: bass
  • Hampus Landin: drums

Voto medio utenti

Il mercato musicale attuale è talmente convulso e saturo di uscite che a volte si finisce per dimenticarsi di nomi di livello, per i quali si era palpitato, auspicando per loro un futuro di successo ampio e capillare.
I Miss Behaviour, per quanto riguarda il sottoscritto, appartengono a questa categoria, e dopo averli conosciuti e incensati grazie all’eccellente “Last woman standing” (2011) e poi ancora apprezzati nel successivo, sempre ottimo, “Double agent” (2014), erano stati da me “inspiegabilmente” trascurati nell’opera del 2016, intitolata “Ghost play”, anch’essa, a quanto sembra, meritevole di grande considerazione (e che mi appresto a recuperare quanto prima).
A ridestare l’interesse per una formazione davvero valida e promettente ci pensa la Pride & Joy Music, la quale però si rivolge alla ristampa dell’esordio degli svedesi, in origine pubblicato su Sunset Fox Records e diventato un autentico collector item per intenditori del genere.
Il “genere” di cui parliamo è l’hard melodico di tipica impronta scandinava, materia che i nostri già nel loro debutto dimostravano di conoscere piuttosto bene, innervandola con dosi misurate di heavy più muscolare.
La voce (vagamente Kiske-iana) di Mattias Wetterhall (sostituito da Sebastian Ross subito dopo quest’uscita) contribuisce a rendere maggiormente poderoso ed enfatico il suono di “Heart of midwinter” ed è sufficiente ascoltare brani come le magniloquenti “The shine” e “Runaway man”,“Dreams are cursed”, “Precious time” o ancora la melodrammatica “New horizon” (finale “scherzoso” escluso) per rendersi conto che l’AOR nel 2006 non era l’unica fonte ispirativa della band, in misura anche maggiore di quanto sarebbe avvenuto nel prosieguo della loro carriera.
Altrove, è la melodia nordica a prendere il sopravvento e quando ciò accade, vedasi "Circles”, "Make it your own way" e la Europe-escaOne heart in divide”, i Miss Behaviour sviluppano meglio i prodromi del loro futuro artistico, fatalmente più “maturo” di quanto ostentato in questo pur assai piacevole prologo.
Insomma, la riedizione di “Heart of midwinter” merita la giusta attenzione perché consente agli estimatori del settore di completare con una certa facilità la discografia di un gruppo di valore, su cui è assolutamente necessario puntare i riflettori, nell’attesa di un ritorno sulle scene a quanto pare imminente.
Recensione a cura di Marco Aimasso

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