Copertina 8,5

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2023
Durata:45 min.
Etichetta:Amor Fati Productions

Tracklist

  1. ΘΆΡΣΕΙ
  2. DEATH EUPHORIA
  3. THRIAMBUS - THRENOIDIA
  4. SPARAGMOS
  5. EPHòDION
  6. ΟὐΔΕῚΣ ἈΘΆΝΑΤΟΣ
  7. TOTENPASS

Line up

  • A.P.: all instruments
  • L.C.: vocals

Voto medio utenti

Se l'album di debutto era stato il suono della misantropia più oscura, il nuovo "Totenpass" (parola tedesca che fa riferimento ad un'antica pratica cimiteriale greca), è, invece, il suono della grandezza e dell'epicità.
Quello che non cambia nella musica degli Häxanu è, al contrario, il livello qualitativo, altissimo, che candida, fin da ora, il loro secondo parto discografico ad essere uno dei migliori dischi black metal non solo del 2023, ma degli ultimi dieci anni almeno.
Il duo americano, infatti, sbalordisce grazie ad un songwriting perfetto che, rifacendosi alla scena svedese degli anni '90, riesce comunque ad essere personale, "moderno", ricco di melodie una più indovinata dell'altra, e, soprattutto, devastante nel suo saper lasciare attoniti di fronte alla maestosità ed alla disarmante potenza che, scavando tra i solchi virtuali di questa apocalisse sonora, assurgono a caratteristiche fondanti, e largamente distintive, di una musica capace di entrarti sotto la pelle e farla rabbrividire con il suo gelido alitare.
Ogni brano di "Totenpass" è una cicatrice inflitta sul corpo della Morte stessa: sia quando la durata si attesta sui 4 o 5 minuti, ed il gruppo esprime ferocia e istinto primordiale, sia quando la lunghezza supera i 14 minuti, ed i Nostri dimostrano la geniale capacità di essere intricati e diretti, la facilità di saper emozionare resta sempre la stessa così come, inalterato, è il subdolo piacere di farsi travolgere da questo maelstrom sonoro che fende l'aria come il vento più feroce.

Gli Häxanu, forti anche di una registrazione cristallina che ne esalta le doti tecniche, sciorinano, senza soluzione di continuità, riff glaciali ed ossessionanti, tastiere incastonate perfettamente nella grandeur epica del pentagramma, urla feroci che si innalzano al cielo come veri e propri inni di uno spirito animalesco (L.C. dietro al microfono è micidiale), tessiture sonore ricche di dettagli e di partiture avvincenti nel loro animo sprezzante, ed uniscono il tutto, grazie ad una straordinaria capacità di sintesi, in un flusso di note ribollente, melodico ma violentissimo, riscaldato, fin nel profondo del suo essere, dalla nera fiamma che qui dentro, tra magniloquenza e rabbia, arde orgogliosa e più evocativa che mai.
Capolavoro.

Recensione a cura di Beppe 'dopecity' Caldarone

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