Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2022
Durata:64 min.
Etichetta:Metal Blade

Tracklist

  1. 8086
  2. 80186
  3. 80286
  4. 80386
  5. 80386SX
  6. 80486
  7. 80486DX
  8. 80486SX
  9. 80586
  10. 80686

Line up

  • Victor Love: programming

Voto medio utenti

Che Victor sia un genio lo penso da un bel po' ma in tutta onestà non pensavo che la sua avventura nel chiptune metal, iniziata ormai sei anni fa con le "cover" dei temi dei videogiochi che ci hanno cresciuti e con il primo storico album dei Master Boot Record, con cui propone musica originale. "C​:​\​FIXMBR", avrebbe avuto questa risonanza mondiale, con tanto di concerti in giro per l'Europa ed il supporto di una label storica con un nome importante come quello della Metal Blade.

Ero piuttosto curioso riguardo il nuovo "Personal Computer"; un po' per il titolo (per la prima volta piuttosto semplice anche per i non-nerdy fan ed incredibilmente non scritto tutto maiuscolo), ed un po' per il fatto che con il suo essere super prolifico mi sono perso qua e la' alcune sue uscite, come ad esempio "C​:​\​DEFRAG" del 2020, rimanendo fermo al precedente (solo di alcuni mesi...) "FLOPPY DISK OVERDRIVE", davvero uno dei migliori della sua già sterminata discografia, insieme ai capolavori assoluti "DIRECT MEMORY ACCESS" del 2018 e "C​:​\​CHKDSK /F" del 2016.

Il nuovo lavoro non tradisce le attese, dimostrando un'invidiabile verve compositiva che emerge sin dall'iniziale "8086" che al solito trasuda di epica e raggelante maestosità, seguita dalla lunga e drammatica "80186", che ci preannuncia un lavoro più chiuso e pesante rispetto ai suoi predecessori, sensazione acuita dalla lunga durata del disco che supera l'ora ma che non stanca mai, anche grazie alle lunghe e taglienti aperture sinfoniche ed alle fughe "tastieristiche", come nella entusiasmante "80286" in cui chiudendo gli occhi potrete davvero vedere il vostro computer prendere coscienza di se', comunicare senzientemente con voi, stabilire un rapporto "umano".

In "Personal Computer" di umano c'è solo questo, a differenza di quanto accaduto una tantum con le stralunate e teatrali vocals di Öxxö Xööx nel 2018 non c'è alcun intervento vocale, è tutto sintetizzato e noi pensiamo che vada bene così, assistendo ancora una volta al trionfo delle macchine sull'uomo e della sintesi cibernetica sull'analisi umana.

Ancora una volta, uno dei dischi dell'anno.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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