I torinesi My People's Suicide racchiudono in questo dischetto alcuni brani tratti dai loro tre precedenti demos, da cui il titolo, che rappresentano una sorta di bilancio di quanto fatto nel corso degli anni. La band fa riferimento, musicalmente parlando, ad un death metal che ha nella varietà delle soluzioni la sua arma migliore ma che, al contempo, mette un pò da parte l'impatto per strutture più complesse, più articolate e atmosferiche. Tralasciando l'orribile uso del growling, assolutamente deficitario e incapace di reggere il confronto con l'invece buono uso dello screamin', per il resto è da lodare la scelta di suoni oscuri con un riffing che spesso sfocia nell'epico o in sfuriate di black guerresco. Le atmosfere sono il punto forte di questa band che sa sempre creare una vena di malinconia, anche attraverso l'uso di parti acustiche come in "Lethalia". I nostri suonano quasi esclusivamente "europeo" e in quanto tale fanno riferimento alla scuola swedish ed, in effetti, non disdegnano né la melodia né alcuni assoli di chiaro stampo heavy. Non eccelle la produzione ma su questo penso si possa soprassedere, cosa che invece non posso fare sui tribalismi, un pò forzati a mio avviso, di "Pills Of Hate". In definitiva il bilancio dei My People's Suicide dopo tre demos è certamente in attivo a mio modesto giudizio anche se, credo, ora arriverà il momento più duro per la band, ovvero quello di sfondare in un mercato che per il loro genere è già saturo e ipersfruttato. Riusciranno i nostri eroi nell'impresa? Ai posteri l'ardua sentenza.

Contatti:
Caruso Alessio, Via Einaudi, 5
10135 Settimo T.se (TO)
e-mail: mypeoplesuicide@libero.it
http://digilander.libero.it/mypeople