Savage Grace - Master of Disguise (re-release)

Copertina SV

Info

Anno di uscita:2022
Durata:135 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. BOUND TO BE FREE (REMASTERED)
  2. BETRAYER (REMASTERED)
  3. FEAR MY WAY (REMASTERED)
  4. INTO THE FIRE (REMASTERED)
  5. LIONS ROAR (REMASTERED)
  6. MASTER OF DISGUISE (REMASTERED)
  7. NO ONE LEFT TO BLAME (REMASTERED)
  8. SINS OF THE DAMNED (REMASTERED)
  9. SONS OF INIQUITY (REMASTERED)
  10. BOUND TO BE FREE (ORIGINAL)
  11. BETRAYER (ORIGINAL)
  12. FEAR MY WAY (ORIGINAL)
  13. INTO THE FIRE (ORIGINAL)
  14. LIONS ROAR (ORIGINAL)
  15. MASTER OF DISGUISE (ORIGINAL)
  16. NO ONE LEFT TO BLAME (ORIGINAL)
  17. SINS OF THE DAMNED (ORIGINAL)
  18. SONS OF INIQUITY (ORIGINAL)
  19. FIGHT FOR YOUR LIFE (“THE DOMINATRESS” EP REMASTERED)
  20. CURSE THE NIGHT (“THE DOMINATRESS” EP REMASTERED)
  21. THE DOMINATRESS (“THE DOMINATRESS” EP REMASTERED)
  22. LIVE TO BURN (“THE DOMINATRESS” EP REMASTERED)
  23. TOO YOUNG TO DIE (“THE DOMINATRESS” EP REMASTERED)
  24. FIGHT FOR YOUR LIFE (“THE DOMINATRESS” EP ORIGINAL)
  25. CURSE THE NIGHT (“THE DOMINATRESS” EP ORIGINAL)
  26. THE DOMINATRESS (“THE DOMINATRESS” EP ORIGINAL)
  27. LIVE TO BURN (“THE DOMINATRESS” EP ORIGINAL)
  28. TOO YOUNG TO DIE (“THE DOMINATRESS” EP ORIGINAL)
  29. CURSE THE NIGHT (“DEMO 1982”)
  30. GENGHIS KHAN (“DEMO 1982”)
  31. SCEPTRES OF DECEIT (“DEMO 1982”)
  32. NO ONE LEFT TO BLAME (“DEMO 1984”)

Line up

  • Mike Smith: vocals
  • Christian Logue: guitars
  • Mark Chase Marshall: guitars
  • B. East: bass
  • Dan Finch: drums

Voto medio utenti

In quel periodo stupendo ed irripetibile a cavallo della metà degli anni ’80, c’era un fermento assurdo nell’underground. Una miriade di nuove band si affacciava sul mercato, e, inevitabilmente, se da una parte c’era la possibilità, per i ragazzi, di poter ascoltare decine e decine di dischi incredibili, dall’altra, per le band, fu un periodo di lotta, e non tutte riuscirono a raccogliere quanto gli spettava, proprio in virtù del fatto che c’era veramente troppa roba in giro, e quindi la selezione naturale era implacabile (e io aggiungerei anche la sfiga!).

In questo calderone informe che mescolava il classico heavy metal di inizio decade a nuove sonorità più violente, arrivarono da Los Angeles, nel 1983 con il loro primo EP “The dominatress”, anche i Savage Grace, una band incredibile che è riuscita, nell’album che stiamo analizzando, a miscelare la melodia del classic metal alla furia del nascente thrash metal, come poche altre band riuscirono all’epoca.

Master of disguise” è un capolavoro di speed metal che ha avuto soltanto la sfortuna di non essere valorizzato quando uscì, forse proprio perché troppo violento per gli estimatori dell’heavy metal classico, e troppo poco feroce per gli amanti del thrash, ma vi assicuro che al suo interno non c’è mezza nota che non valga la pena esaltare in fase di recensione. Un esordio che se la gioca ad armi pari con quell’altro capolavoro degli Agent Steel (peraltro uscito nello stesso anno, il 1985), che risponde al nome di “Skeptics apocalypse”.

I pezzi sono veloci, dinamici, melodici, la voce di Mike Smith svetta imperiosa, e il lavoro delle due asce è di pregevole fattura, così come quello di B. East al basso, fantasioso e mai domo. Pezzi come “No one left to blame”, “Bound to be free”, la titletrack o “Into the fire”, per quanto mi riguarda entrano di diritto nell’olimpo del metal, sono perfette sotto ogni punto di vista.

Ha ben pensato, quindi, la Hammerheart Records di ristampare l’album, cercando di dargli nuova vita (un’operazione simile era stata fatta nel 2011 dalla Limb Music, peraltro con le stesse bonus track). Dico cercando perché, per quanto mi riguarda, l’operazione di remastering e remixing del disco non ha portato buoni frutti. Il suono lo trovo troppo compresso, sono state esaltate troppo le frequenze basse, suona troppo pompato e il risultato finale va a snaturare un po’ quel sound secco e guizzante che ha il disco originale. Per il resto la ristampa merita il vostro interesse, in quanto si tratta di un doppio CD (l’album ritoccato sul CD1 e l’originale sul CD2), con l’aggiunta del già menzionato EP “The dominatress” (anche questo in doppia versione), il primo demo del 1982, e una primordiale versione di “No one left to blame”, contenuta nel demo del 1984. Questi contenuti extra mostrano una band decisamente ancora acerba, ma con buone idee sulla via da percorrere, anche se siamo più vicini all’heavy rock che allo speed metal.

Artwork ritoccato in maniera fedele rispetto all’originale, qualche miglioria qua e là a qualche melodia vocale e a qualche intervento di chitarra, rimasti magari un po’ nascosti nell’album originale, ed il piatto è servito. Al di là dei piccoli appunti di cui ho parlato prima, questa ristampa può essere davvero ghiotta per chi non è in possesso del vinile originale o per chi non conosce la band e questo fantastico disco. Chi come me li segue da decenni, probabilmente continuerà a preferire il suono primordiale del vinile, ma stiamo parlando di piccolezze, “Master of disguise” è un capolavoro senza tempo che deve assolutamente far parte della vostra collezione.
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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