Bob Katsionis, noto produttore e musicista greco, fa di tutto per non nascondere il suo amore viscerale per i Maiden.
"Storm The Walls", il debutto discografico del gruppo in cui lui suona chitarre e keyboard, è uno spudorato omaggio alla band di Harris ma per nostra fortuna il disco suona come avrebbero dovuto fare ( ma non fanno ormai da anni) i "veri" Maiden, perlomeno quelli dei tempi d'oro.
Se chiudete gli occhi, ascoltate la musica e soprattutto le vocals, crederete di essere di fronte a un album di inediti degli anni '80 della Vergine di Ferro, tutto rimanda al loro tipico sound, dalle linee melodiche alle armonizzazione, dall' uso delle twin guitars alle partiture di basso e al tocco della batteria; per non parlare del cantante Artur Almeida, vero e proprio emulo di "the siren" Dickinson, grande ugola senza dubbio.
La recensione del disco di debutto potrebbe effettivamente finire qui, se conoscete i Maiden sapete bene di cosa parlo però sarebbe irrispettoso per una band (gli Stray Gods) che seppure derivativa al 1000%, ci mette tanta passione e forza esecutiva sopratutto nei riff e nei solos tecnicamente davvero pregevoli, nell'ascolto delle 8 tracce vi capiterà di cadere in continui deja vu maideniani e direte "ah questa canzone mi ricorda..., quest'altra....", tuttavia impossibile non apprezzare il lavoro che sta dietro a composizioni quali "Black Horses" o "Alive For The Night" vere cavalcate maideniane di prim'ordine.
Il giro di basso di "Silver Moon" e l'intro di chitarra vi faranno rizzare le orecchie prima di essere trasportati nelle atmosfere di "Seventh Son" dove troverete uno dei solos più belli del disco, c'è tanto mestiere e tanto di già sentito in "Storm The Walls" ma questo non è davvero un problema.
La domanda da porsi è invece a chi può interessare un simile lavoro, sicuramente ai die-hard fans della band di Harris ma anche a chi ama del buon Classic Metal.