Copertina 7

Info

Anno di uscita:2002
Durata:42 min.
Etichetta:Listenable
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. OF MARTYRS AND MEN
  2. SINFUL NATURE
  3. UNHOLY CULT
  4. WOLF AMONG THE FLOCK
  5. RELUCTANT MESSIAH
  6. A KINGDOM DIVIDED
  7. RIVAL THE EMINENT
  8. BRING THEN DOWN

Line up

  • Ross Dolan: bass, vocals
  • Robert Vigna: guitar
  • Thomas Wilkinson: guitar
  • Alex Hernandez: drums

Voto medio utenti

Sesto lavoro per gli Immolation, che dopo più di sei anni di militanza Metal Blade, approdano ai lidi Listenable Records per dare alla luce quello che potrebbe essere un nuovo inizio nella carriera dell'efferato combo. Dopo prove alquanto valide ed a tratti esaltanti, quale è stato ad esempio il primo e tuttora ineguagliato "Dawn Of Possessiobn", il gruppo americano non era riuscito a ripetersi ed aveva sfornato dei dischi alquanto mediocri, come l'orrido "Failure For Gods", dove la cieca furia esecutiva non riusciva a colmare il vuoto che l'evidente mancanza di ispirazione aveva creato. Ciò che serviva era evidentemente un cambio di sonorità, uno sforzo per evolversi e rinverdire i fasti passati, Ed ecco che "Unholy Cult" mostra efficacemente i frutti di questa ricerca sonora. Niente più estenuanti passaggi perennemente settati a velocità forsennate: ciò che colpisce subito è la complessità delle strutture di ogni singolo brano, i repentini e continui cambi di tempo, il numero di riffs che si inseguono incessantemente l'un l'altro, l'evoluzione tecnica dei musicisti. Pezzi quali l'iniziale e deragliante "Of Martyrs And Men" oppure la più ragionata "Wolf Among The Flock" uniscono precisione alla follia, dando vita ad un magma ribollente che si riversa da bocche di vulcani mai spenti, aiutati pure da una produzione scintillante, pulita ed allo stesso tempo potentissima nei suoni di chitarra. In qualche frangente sembra di sentire un po' quelli che sono i leader indiscussi di questo tipo di sonorità, e cioà i Cryptopsy, anche se occorre fare le debite proporzioni, perché siamo ancora lontani dalla tagliente ed intricatissima potenza di questi ultimi. Nn mancano purtroppo alcuni episodi un po' sotto tono rispetto alla media qualitativa delle songs e ogni tanto si ha l'impressione che le canzoni tendano ad assomigliarsi un po' troppo, impressione data dal fatto che ciò che manca ad "Unholy Cilt " è l'immediatezza e la facilità di assimilazione. Gli Immlation hanno dato un deciso segnale di rinnovamento, che certo potrà scontentare i fans di lunga data, ma che in compenso potrà schiudere loro un roseo futuro. Stay brutal !
Recensione a cura di Roberto 'Robbyy' Corbatto

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