Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2021
Durata:31 min.
Etichetta:Nuclear Winter Records

Tracklist

  1. AWAKENING TITANS
  2. CHIMAERIAN OFFSPRING - PART I
  3. PHLEGETHON
  4. GORGONHEAD
  5. KYKYTOS
  6. ΧΊΜΑΙΡΑ
  7. CHIMAERIAN OFFSPRING - PART II

Line up

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I Phrenelith sono, se mi si concede il parallelo calcistico, un prodotto della cantera death metal danese che negli ultimi anni sta sfornando formazioni di buona fattura, basti pensare a gente come Undergang, Septage, Sulphurous, Wormridden o Hyperdontia (almeno in parte). I ragazzi si erano già fatti notare ai tempi dell'esordio "Desolate Endscape" nel 2017 ed oggi tornano a fare parlare di sè con questo nuovo album "Chimaera", splendidamente introdotto dalla copertina ad opera dell'artista Timo Ketola: il gruppo riprende il discorso là dove era stato interrotto dal precedente lavoro in studio e ci propone una mezzoretta di death metal feroce e primordiale, nonchè dalle tinte fosche pennellate dalle chitarre della coppia David Torturdød/S.D. il cui riffing suona ficcante e convincente, oltre che abile nel contrapporre sfuriate devastanti a momenti più ragionati. Nonostante musicalmente "Chimaera" faccia tornare alla mente l'operato di maestri del death metal più catacombale ed oscuro come Grave Miasma o Dead Congregation, i Phrenelith mettono in luce una certa personalità che, pur non apportando nulla di sconvolgente o rivoluzionario, scongiura l'effetto copia-carbone a cui inevitabilmente si va incontro proponendo una musica così ben codificata come questa: riprova ne sono brani come la lunga opener "Awakening Titans", ottimo biglietto da visita di "Chimaera", che ben funge da manifesto sonoro per i Phrenelith e da cui emerge anche una certa vena melodica che si manifesta soprattuto nei frangenti finali, oppure la decadente "Phlegethon" con il suo incedere doomy spezzato a metà da un intermezzo sinistro, oppure la suite divisa in due "Chimaerian Offspring - Part I/II" che nella prima sezione predilige ritmi serrati mentre nella seconda si attesta su atmosfere plumbee e sulfuree senza dimenticare la ferocia primigenia del genere.
Con questo secondo lavoro quindi i Phrenelith si confermano band capace e di livello, e mostrano come anche il loro songwriting sia migliorato e maturato in questi anni e si sia fatto più articolato ed incisivo.
Recensione a cura di Michele ’Coroner’ Segata

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