Figliol prodighi (di emulazione) dell'immortale Marilyn Manson, i Jesus on Extasy si immolano sull'altare dell'electro goth inneggiando alla più macabra delle starlette del jet set internazionale, da cui traggono qualcosa di più della semplice ispirazione.
Iconosclasti ed eccentrici, buon sangue non mente, il combo teutonico mescola, intreccia, aggroviglia e combina industrial, glam, rock ed elettronica, quasi a far supporre che alla mancanza di idee si possa sopperire con un calderone straboccante di ingredienti... altrui.
Benché sembri ingiustificato gridare al miracolo (e visto il contesto anche quanto mai inappropriato), i JOE non negano nulla a chi cerca qualche minuto di sollazzo sonoro senza impegno, impreziosito a tratti anche da chicche degne di nota. Di questa élite bordata di rimmel fanno parte l'opener, nonché sigle, "Assassinate Me", proposta sia nella versione original che remix, in cui appare evidente che papà (o mamma, chi può dirlo) Manson ha profuso lezioni di stile ai giovani e promettenti allievi: dall'andamento al cantato, dalle ritmiche all’impianto armonico, tutto profuma di zolfo. Groove danzereccio per la successiva “Nuclear Bitch” e riff graffianti per la valida “Neochrome” preparano il selciato per un drastico cambio di rotta.
Spartiacque tra l’interesse e la noia è la cover dei Chameleons “Second Skin”, rimaneggiata secondo gli insegnamenti di Mr. Anticristo, che nulla ha però a cui spartire con il capolavoro realizzato dall’Eccelso con “Sweet Dreams” degli Eurythmics.
Con l’entusiasmo in declino e le palpebre pesanti si arranca un po’ verso la conclusione di quest’avventura dai contorni sulfurei e dal retrogusto velatamente acerbo dell’inesperienza.
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