Amok - Necrospiritual Deathcore

Copertina 7

Info

Anno di uscita:2007
Durata:35 min.
Etichetta:Planet Satan Revolution

Tracklist

  1. NECROPSY CUNT
  2. GEITEHELVETE
  3. CHANNELING BLACK HORNS
  4. EFFECTIVE MASS-TORTURE
  5. ORGAN EJACULATOR
  6. PROVIDENTIALISM
  7. POSTAPOKALYPTISK KORSTOG
  8. GOATFLESH REMOVAL (CORPUS CHRISTI)
  9. GOATFLESH REMOVAL (MEMENTO MORI)
  10. GOATFLESH REMOVAL (GLORIA IN EXCELSIS DEO)

Line up

Non disponibile

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Dei pazzi, gente che non sta bene, che ha problemi, individui che non potrebbero mai integrarsi in società, praticamente i Norvegesi Amok. Se non vado errato questa dovrebbe essere una fra le prime pubblicazioni della neonata Planet Satana Revolution, un'etichetta dagli intenti particolari, devota oserei dire ideologicamente ad un particolare modo di intendere il Metal estremo, e gli Amok ne sono una piccola, ma efficace testimonianza. Il genere da loro proposto in questo micidiale debutto intitolato Necrospiritual Deathcore non è altro che un marcio e putrido Grind/Death Metal. Nulla di sconvolgente starete pensando, effettivamente non è che ci troviamo al cospetto di chissà quali geni, ma non è questo il punto, quello che colpisce in questa occasione è un'impressionante e genuina voglia di distruggere tutto. I brani qui presenti non sono di quelli tirati all'inverosimile, è presente invece una certa cura nella struttura dei riffs che dona spessore e dinamicità a tutto quanto, discorso valido soprattutto per canzoni come Channelling Black Horns e Providentialism, due a caso. Su curvature prettamente Death Metal made in USA vengono fuori devianze Grindcore, un pò alla Nasum fino a toccare qualche lido vagamente e lontanamente Thrash Metal, dettagli insomma. Istintivamente viene da inserire questi Amok in quella schiera di bands estreme che in ogni caso a livello concettuale hanno anche qualcosa da dire, fenomeno a dire il vero altro che scontato, ma qui è diverso visto che i testi, pur essendo schockanti e volgari tengono sempre presente un'idea chiara di fondo, inutile dire che non siamo alla fiera dell'ottimismo, però affascinano per la loro consistenza. Tornando a parlare di musica mi viene da sottolineare anche la produzione, come al solito sporca e grezza, ma calza a pennello, è come dire, la ciliegina (bacata) sulla torta (andata a male). In ultimo ci si mette anche una copertina disturbante ad opera di Malfeitor Fabban (Aborym), che di cose cupe e grigie ne sa decisamente qualcosa. E'così che si chiude questo quadro infernale degli Amok, un assalto all'arma bianca, genuino Metal estremo.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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