Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2006
Durata:39 min.
Etichetta:Behemoth
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. THE DARKEST STORM
  2. ETERNAL SORROW
  3. COLD HEART
  4. ETERNAL COLD WILL BLOW
  5. NIGHT OF DOOM
  6. KILL THE WHORES OF SATAN
  7. SHADOW'S IN THE MIST
  8. IMMORTAL

Line up

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Questa volta si vola direttamente in Grecia alla scoperta di una band esordiente, gli Winterdemons che con il loro fresco e oserei dire anche gelido debutto intitolato The Darkest Storm riescono nell'intento di riportare le loro terra natia all'attenzione della scena Metal estrema. La matrice sonora affonda le proprie radici nel più putrido e fetido Black Metal d'annata, e su questo sarebbe anche inutile mettersi a discutere in sede di recensione, basta dare una semplice e fugace occhiata alla copertina del disco per farsi un'idea chiara e definitiva su come gli Winterdemons intendano comunicare agli ascoltatori la propria visione della musica. Ma è premendo il tasto play che vengono alla luce alcune sorprese a livello stilistico. Con il passare degli anni in Grecia si è venuto a creare un vero e proprio movimento Black Metal, con determinate caratteristiche sonore e concettuali, in questa occasione invece no, il trademark di riferimento si sposta qualche migliaio di kilometri più a nord, nello specifico la Norvegia. E' impressionante come la lezione degli Immortal del periodo Pure Holocaust ancora oggi riesca a creare proseliti, e la band sotto esame non fa nulla per smentirsi, senza per questo scadere in un mero e scontato plagio nei confronti della band di Abbath. The Darkest Storm si nutre di un'atmosfera veramente cupa e fredda, complici anche dei riffs di chitarra molto inspirati ed armoniosi, che se pur taglienti e violenti si lasciano ascoltare e si fanno imprigionare nella calotta cranica senza difficoltà alcuna. Non è da tutti i giorni assistere ad un debutto discografico così genuino e spontaneo, brani come Eternal Sorrow, Cold Heart e Night Of Doom parlano chiaro, e lasciano soprattutto il segno. L'elemento che più a lungo andare emerge con decisione è senza dubbio la sapiente scelta dei suoni che contribuisce in maniera importante ad innalzare quel malsano alone di nebbia e grigiore, una confusione che rimanda spesso come nella seconda canzone in scaletta alle temperature sotto lo 0 di certi riffs degli Immortal nella loro fase iniziale, guarda caso un'altra volta sempre loro. Non resta altro che chiudere questa recensione confermando le buone intuizioni degli Winterdemons, intuizioni che si spera riescano a dare una piccola scossa a tutta la scena Greca, da troppo tempo ormai chiusa in un silenzio oserei dire fastidioso, per tutti gli amanti del Black Metal.
Recensione a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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