Weird Tales - Y'all Motherfuckers Forgot 'Bout Good Ol' Son Of A Bitchin' Blues

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2021
Durata:24 min.
Etichetta:Interstellar Smoke Records

Tracklist

  1. GOT THE BLUES FOR MURDER ONLY
  2. HARD TIME KILLIN' FLOOR BLUES
  3. TOO FUCKING COLD, TOO FUCKING DARK
  4. TAKE SICK AND DIE

Line up

  • Kriss: bass, vocals
  • Dima: guitar, vocals
  • Matt: drums, vocals

Voto medio utenti

Prendere quattro brani blues degli albori, parliamo di canzoni che risalgono alla prima metà dello scorso secolo, e reinventarli in chiave moderna con una struttura doom-sludge.
Archeologia musicale visionaria? Sperimentazione bizzarra o genialità tossica? Cialtronata da depressione lockdown o intuizione stimolante? Questi erano gli interrogativi che mi ponevo prima di ascoltare questo Ep dal titolo chilometrico dei polacchi Weird Tales, del quale si era molto chiacchierato in rete nei forum specializzati.
Il trio di Varsavia è attivo dal 2015 e dopo alcuni Ep ha esordito su lunga distanza con il buon album "Hell services cost a lot" (2019). Adesso pubblicano questo lavoro per Interstellar Smoke Records, applicando il proprio sound rovinoso a canzoni di tutt'altro stile e genere. Qualcosa di simile a quanto fatto dagli Inter Arma nel loro recente "Garbers days revisited", ma con un risultato ancora più estremo vista la dissonanza spazio-temporale e culturale tra gli originali e queste cover.
Riconoscere le radici blues nell'incedere melmoso e distorto di "Got the blues for murder only" è davvero impresa improba. Eppure è un brano di Lonnie Johnson del 1930. Root-blues all'ennesima potenza. Qui viene stravolto, violentato, trasformato in un monolito sludgy con pennellate di post-rock aspro e sfibrante. Un restyling feroce ed impressionante con tinte davvero cupe e melmose. Citando una famosa frase cinematografica: "prima avevate la mia curiosità, ora avete tutta la mia attenzione".
La seguente "Hard time killin' floor blues" (Skip James, 1931) viene dilatata in un percorso annebbiante di doom, noise, heavy-stoner malato, lentezza sofferente e ritmiche telluriche, rendendola l'hit del lavoro, mentre la lunga e potentemente cupa traccia strumentale "Too fucking cold, too fucking dark" prende spunto molto liberamente dalla vetusta "Dark was the night, cold was the ground" del pionere del "bottleneck" Willie "Blind" Johnson, che gia aveva ispirato i The Midnight Ghost Train nel loro "Cold was the ground".
Infine, "Take sick and die" di Muddy Waters (1942) viene stonerizzata e resa diretta e viscerale, ma questa volta mantenendone riconoscibile la linea distintiva. Il brano più rock-oriented del lotto.

Esperimento riuscito. Estemporaneo, con un tocco di stravaganza, ma decisamente brillante. I Weird Tales hanno osato qualcosa di diverso, dissacrante, provocatorio fin dal titolo, dimostrando però di essere in grado di gestire la cosa senza apparire inutilmente anticonformisti. La formazione polacca mette a segno un buon colpo, in attesa del prossimo materiale originale.

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.