Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2021
Durata:35 min.
Etichetta:High Roller Records

Tracklist

  1. START IT UP
  2. DOUBLE DEALER
  3. LADY M.
  4. ROCK REBELS
  5. WE WANT YOU
  6. INSIDE OUT
  7. CRAZY IN METAL
  8. BACKSTREET HEROES
  9. SKOL

Line up

  • Heinz "Heimi" Mikus: vocals, guitar
  • Thilo Hermann: guitar, backing vocals
  • Peter Dell: bass, backing vocals
  • Jürgen Düsterloh: drums, backing vocals

Voto medio utenti

La lunga parabola musicale dei Faithful Breath inizia a Bochum sul finire degli anni '60, quando nascono col nome di "The Magic Power" come band orientata verso la psichedelia progressiva con una spolverata di krautrock. Durante gli anni '70 la loro impostazione rimane quella, come testimoniato dagli album "Fading beauty" (1974) e "Back on my hill" (1979). Ma all'ingresso negli eighties, dopo svariate mutazioni di line-up, la formazione tedesca svolta prepotentemente verso l'heavy metal nella sua forma più classica e tradizionale. Fortemente influenzati da Saxon, Accept, Scorpions, Heavy Load, i FB si mettono a macinare riff graffianti e ritmiche energiche, unite ad una sensibilità melodica anthemica da "guerrieri del metal". In un lustro pubblicano quattro lavori, dei quali il più famoso e riuscito è "Gold'n'glory" (1984, Mausoleum) che me li fece conoscere ed apprezzare in quell'epoca pre-internet/download/streaming.
Il loro periodo fortunato però finisce presto, visto che dopo "Live" (1986, Noise) decidono di sciogliersi dando vita subito dopo alla nota speed-metal band Risk. Ma questa è un'altra storia.

High Roller Records fa uscire adesso la ristampa di "Skol", successore di "Gold'n'glory", uscito nel 1985 per Ambush Records ed ormai poco reperibile in forma fisica.
Si tratta di un disco classic-HM sul genere di "Innocence is no excuse" o "Metal heart", usciti nello stesso periodo, con i quali condivide sia l'attitudine sferzante del rifferama, sia le costanti ritmiche mid-tempo rocciose e sia una buona accessibilità orecchiabile, votata al ritornello da cantare in concerto a pugno levato.
Non un brutto lavoro, come alcuni giudicarono all'epoca della sua uscita. Inferiore al suo predecessore, meno ispirato e meno "vichingo", più patinato e con una bella strizzata d'occhio al sempre desiderato mercato americano generalista. Però di brani ruvidi e solidi ce ne sono. Ad esempio la tirata title-track, con un bel lavoro di twin-guitars ed il coro chiaramente scandinavo, le bellicose "Start it up" e "Double dealer" che avranno reso orgoglioso Udo Dirkschneider (coinvolto nella registrazione del disco insieme a Michael Wagener), l'inno da defender "Crazy in metal" e la più serrata e stradaiola "Backstreet heroes". Materiale molto Accept-oriented, ma comunque discreto.
Una ristampa che forse ha più valore storico e collezionistico che artistico, però se amate la "purezza" metal degli '80 non sarebbe male riscoprire i Faithful Breath. Gruppo di seconda fascia, ma onesto e motivato.

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