Merrimack - Of Entropy And Life Denial

Copertina 7

Info

Genere:Black Metal
Anno di uscita:2006
Durata:56 min.
Etichetta:Moribund
Distribuzione:Masterpiece

Tracklist

  1. OF ASHES AND PURIFICATION
  2. SERAPHIC CONSPIRACY
  3. MELANCHOLIA BALNEAM DIABOLI
  4. REDEEM RESTLESS SOULS
  5. INSEMINATION
  6. THE BIRTH OF A LIFE’S SACERDOCE
  7. DESCENSION FROM LIFE
  8. SUBCUTANEOUS INFECTION
  9. CONSECRATION OF THE TEMPLE
  10. CARNACERAL
  11. ADIABATIC BONDS OF CONSANGUINITY

Line up

  • Terrorizt: vocals
  • Perversifier: guitars
  • Feyd: guitars
  • Dispater: bass
  • Necrolith: drums

Voto medio utenti

La scena black metal francese sta vivendo un periodo di totale ascesa, sia grazie all'introduzione di nuovi interessanti gruppi, sia grazie al ritorno di realtà che non erano ancora riuscite ad affermarsi nonostante i lunghi anni di militanza all'interno del movimento. La storia dei parigini Merrimack inizia infatti più di dieci anni fa, ma giunge al suo compimento solo con questo "Of Entropy And Life Denial", rilasciato negli states - casualmente - il 6 Giugno del 2006 (sic!). Nonostante il manifesto di appartenenza ad un'elite di conservatori, i Merrimack hanno poco o nulla da spartire con gruppi come i finlandesi Horna. Il black metal dei francesi è moderno, complesso, se vogliamo anche più tecnico: gran ruolo hanno le chitarre nel creare riff veloci, dissonanti e intricati come va di moda ultimamente. Ma i pezzi vivono di una varietà e freschezza compositiva impressionante, e da questo punto di vista - c'è da scommetterci - nessuno rimarrà deluso. Semmai qualche appunto di potrebbe farlo sull'emozionalità di questi pezzi, troppo freddi e curati per rilasciare sensazioni di una certa intensità nell'ascoltatore. Ma gli amanti delle lunghe litanie sataniche troveranno certamente pane per i loro denti, grazie alle lodi decantate dal leader Terrorizt. In generale "Of Entropy And Life Denial" è un buon album ma che non ha saputo colpirmi: troppo spesso è scivolato in secondo piano, a causa di qualche soluzione non proprio originale o azzeccata. Ma i Merrimack sanno il fatto loro, e nella scena francese riusciranno finalmente a trovarsi un posticino di tutto rispetto.
Recensione a cura di Alessandro 'Ripe' Riperi

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