Mad Dogs - We Are Ready To Testify

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:41 min.
Etichetta:Go Down Records

Tracklist

  1. LEAVE YOUR MARK ON WHAT YOU DO
  2. NO REGRETS
  3. NOT WAITING
  4. TAKE THE TIME
  5. WHAT DO YOU SAY?
  6. HARD FIGHT
  7. BEN'S LEGACY
  8. I BELIEVE IN R'N'R
  9. WE ARE READY TO TESTIFY
  10. POSTCARD FROM NOWHERE

Line up

  • Marco Cipolletti: guitar, vocals
  • Luca Zenobi: guitar
  • Simone Mosciatti: bass
  • Giacomo Zepponi: drums

Voto medio utenti

High-energy rock'n'roll senza fronzoli e senza contaminazioni, quello propugnato dai Mad Dogs di San Severino Marche. Sound elettrico e graffiante, ricco di vibrazioni seventies ed attitudine proto-punk, che veicola un feeling sudato ed alcolico grazie ad un tiro immediato ed urgente, molto impulsivo e viscerale.
Attivo da una decina d'anni, il quartetto pubblica per Go Down il suo terzo album "We are ready to testify" che lo fotografa come band matura, solida e "in your face". Certamente sono inevitabili i rimandi a The Hellacopters, Gluecifer, Mc5, Atomic Bitchwax o Admiral Sir Cloudesley Showell, sia per l'evidente attitudine garage che per la determinazione grintosa e sanguigna. Ma quando si propone del buon vecchio dirty-rock non c'è bisogno di sorprendere con effetti speciali o cercare soluzioni estemporanee a tutti i costi. Sufficiente tanta passione, buon songwriting e soprattutto canzoni toste, orecchiabili e con la giusta carica di adrenalina.
Sotto questo aspetto, i Mad Dogs raggiungono pienamente l'obiettivo. Brani torridi e mirati al bersaglio grosso, come "Leave your mark on what you do", "No regrets" o "Hard fight", con le chitarre rock sferraglianti ed i cori anthemici, rappresentano la perfetta colonna sonora di un party "sex and drugs and rock'n'roll" come non smetteremo mai di farci piacere. In alcuni casi la componente garage prende il sopravvento e l' ombra degli Hellacopters diventa più marcata ("Not waiting", "I believe in R'n'R"), ma quando i marchigiani recuperano le loro influenze più antiche sono davvero dannatamente brillanti, vedi il proto-hard seventies della title-track o le splendide atmosfere tardo-sixtiees di "What do you say?" e "Postcard from nowhere" che profumano di acid-surf californiano, di peyote e malinconia American-roots. Ascoltando questi brani mi sono venuti in mente i Nightstalker, anche per l'impostazione vocale di Marco Cipolletti, e questa per i miei gusti è senz'altro una cosa più che positiva. Stile retrò, rilettura moderna, good vibrations.
Disco davvero carino, ben riuscito sotto tutti gli aspetti. Trasmette energia, calore e splendide atmosfere rock'n'roll. Un'altra formazione italiana che non sfigura rispetto ai colleghi internazionali.

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