Reality Grey - Darkest Days Are Yet To Come

Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2006
Durata:34 min.

Tracklist

  1. INTRO
  2. REALITY GREY
  3. NEVER AGAIN
  4. THE COLD WINTER
  5. MY HELL
  6. BETRAYAL
  7. SCREAMING OUT
  8. F.U.

Line up

  • Tommaso Montenegro: vocals
  • Antonello Addabbo: guitars
  • Giuseppe Maselli: guitars
  • Alessandro Giustino: bass
  • Vlady Fumarol: drums

Voto medio utenti

L'Italia, in questo caso rappresentata dai pugliesi Reality Grey, si conferma sempre più in prima linea per quanto concerne quelle proposte sonore legate al Death Metal. In questo specifico caso in grado di unire melodia, isteria ed aggressione sonora.
Formatisi piuttosto recentemente, solamente un paio d'anni fa, i Reality Grey hanno inciso piuttosto velocemente un primo demo, "Reborn in Apathy" (accolto più che positivamente su queste pagine), per poi concentrarsi su quello che sarebbe diventato "Darkest Days Are Yet To Come", una mezzora abbondante suddivisa in 7 canzoni (tra le quali tutte quelle incluse sul già citato demo) ed un'introduzione, che messe tutte assieme concedono ben poca tregua all'ascoltatore, sia quando si tratta dei brani maggiormente legati allo Swedish Melodic Death Metal, sia quando i suoni, e sopratutto il cantato del bravo Tommaso Montenegro, si fanno ancora più estremi, come avviene ad esempio con "Never Again" e la conclusiva "F.U.". Detto della bravura del cantante, è subito evidente come i Reality Grey siano ben coperti anche in un altro ruolo importante per il genere come quello del batterista, ricoperto da Vlady Fumarol (anche negli Exhumer). Ovviamente senza nulla togliere al resto della formazione, che nel corso del disco ci consegna un'ottima prova d'assieme, e lo dimostrano la thrasheggiante "Betrayal", dove si fa notare l'azzeccatissimo break strumentale, ed i passaggi melodici della seguente "Screaming Out" (brano a metà tra Children of Bodom ed i sottovalutati Dark Age). Buona anche la resa sonora, grazie al mixaggio curato da Ottavio Marzio (chitarrista dei bravissimi Golem) mentre si poteva fare qualcosa di meglio per quanto riguardava l’artwork ed il booklet.
Bravi e pure convincenti, un pizzico in più d'originalità ed il "piatto" sarà pronto!
Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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