Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2020
Durata:57 min.
Etichetta:Transcending Obscurity Records

Tracklist

  1. LOCURA
  2. INTERROGATION
  3. THE GREAT HATRED
  4. DROWNING
  5. THE RISE OF THE PHOENIX
  6. THE FALL

Line up

  • Juan Escobar C..: vocals, bass, guitars & keyboards
  • Riccardo Veronese: guitars

Voto medio utenti

Gli Aphonic Threnody li ho persi un po’ di vista dopo aver recensito il loro debut Ep “First Funeral” nel lontano 2013. Nel frattempo scopro che hanno prodotto ben due album e avuto molti cambi di formazione, la qual cosa sembra naturale visto che la band ha sempre avuto un composizioni multinazionale.
Il presente “The Great Hatred” è il terzo full-lenght, che vede la line-up ridotta a soli due elementi. Ma poco male, visto che con l’arrivo della stagione fredda e buia il doom metal ci sta a pennello, come le caldarroste sul vino.
Il doom metal dei nostri ha tutte le caratteristiche precipue del genere e si dibatte tra episodi più funerei come nel caso di “Interrogation” ed episodi più melodici che esprimono il meglio di se nella parte centrale con la title-track e “Drowning”, le quali non solo hanno influssi gotici ma sono anche più variegate, richiamando alla mente i mostri sacri del doom britannico.
Uno dei difetti di questo disco è, nella mia modesta opinione, l’uso delle clean vocals maschili che, soprattutto nell’iniziale "Locura", appaiono fuori contesto, quasi inopportune e, più in generale, non aggiungono quasi mai nulla alle canzoni, a differenza del cantato in growl, abrasivo e ruvido anche se. talvolta, monocorde.
Nel gioco del leva e metti mi sarebbe piaciuto un uso più intensivo del violino, come nel finale della title-track, o le struggenti noti di piano di “Drowning”.
The Rise Of The Black Phoenix” riepiloga un po’ tutte le caratteristiche della sound della band e ha una parte centrale molto crepuscolare, che per certi versi mi ha fatto venire in mente, soprattutto quando entra il cantato pulito, certe cose degli Empyrium, soprattutto una certa atmosfera romantico/decadente che è la vera cifra stilistica di questo disco.
Chiude il disco l’iconica “The Fall” che mostra alcune asprezze in contrasto con il mood melodico e decadente sopracitato, e con un finale da pelle d’oca.
The Great Hatred” è un buon disco di doom metal che, pur essendo non originale, ottiene il suo scopo, quello di regalarci un’ora di musica oscura e decadente, perfetta per lunghe giornate autunnali/invernali, tra uggia e malinconia.


Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.