Copertina 7,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2020
Durata:52 min.
Etichetta:Cruz Del Sur Music
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ÆLFSCýNE
  2. WAYFARER'S EVE
  3. THE MIDNIGHT FOLK
  4. RELICS
  5. AVALON RISING
  6. OAK, ASH & THORN
  7. THE WOODLANDER
  8. EADRIC'S RETURN
  9. HEART OF THE ROSE

Line up

  • Christian Horton: guitar
  • Josh Winnard: vocals
  • Pat Jenkins: guitar
  • Adam Sidaway: drums

Voto medio utenti

Considerare la lezione della NWOBHM un fenomeno culturale oltre che puramente musicale, credo sia ormai da assumere tra gli incontrovertibili dati di fatto.
Difficile, altrimenti, spiegare il prepotente rilancio di certi suoni tra le band di “nuova generazione”, capaci di farli (ri)emergere spontaneamente dai pantani dell’underground, analogamente a come fecero i loro antesignani al crepuscolo degli anni ottanta.
All’interno di questo movimento si segnalano certamente i Dark Forest, in realtà già da un po’ fieri paladini della rinascita del british metal, forti anche della loro nobile origine geografica.
Oak, ash & thorn”, il nuovo lavoro marchiato ancora una volta dall’encomiabile Cruz Del Sur Music, prosegue imperterrito il percorso espressivo del quartetto inglese, arricchitosi nel tempo d’imponenti suggestioni folk e risultante oggi come un’intrigante commistione tra Iron Maiden, Cloven Hoof (formazione di cui ha brevemente fatto parte il fondatore del gruppo Christian Horton), Thin Lizzy e Skyclad.
L’opera è dunque dedicata a chi ama le epiche cavalcate soniche tra gli spettri dell’Antica Inghilterra, all’interno di un songbook fatalmente ortodosso e tuttavia intriso da dosi importanti di classe, vocazione e stile, tali da rendere credibile e appagante una devozione mai ridondante e molesta.
In questo contesto, anche il cantato parecchio Dickinson-iano di Josh Winnard appare coerente e adeguato, diventando l’efficace nocchiere di evocative stesure armoniche, alimentate dalla lettura di “Puck il folletto” di Rudyard Kipling.
Sostenuto dall’eccellente lavoro chitarristico della coppia Horton / Jenkins, il programma, introdotto dall’elegiaca “Ælfscýne”, vi condurrà in un clima intriso di arcane fantasie mitologiche, da cui si stagliano istantaneamente la radicata vena eroica di “Wayfarer's eve” e “The midnight folk” nonché il pathos catalizzante dell’articolata “Avalon rising”, un brano che chi apprezza questi lidi sonori non potrà che adorare.
Sempre in tema di composizioni più variegate arrivano gli undici minuti abbondanti della title-track a confermare le sfaccettate capacità interpretative dei Dark Forest, rinfocolate dall’anthemico afflato celtico di “The woodlander” e dall’animo bellicoso di “Eadric's return”.
Esprimendo qualche piccola riserva solo per la melodia apatica di “Relics” e per l’accessorio strumentale sinfonico “Heart of the rose”, non mi rimane che consigliare “Oak, ash & thorn” a tutti quelli che credono che la tradizione dell’heavy metal rappresenti un valore degno di essere tramandato, in grado, nelle mani “giuste”, di non perdere una stilla del suo inestinguibile fascino primigenio.
Recensione a cura di Marco Aimasso

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 19 dic 2022 alle 21:17

Ho scoperto da poco anzi pochissimo questo gruppo e quasi per caso. Devo però dissentire da Andrea Silvestri che seguo in silenzio ormai da anni con le sue review come ghost writer ( sempre molto puntuali ed efficaci ) o come semplici commenti . Premetto che il gruppo è favoloso, da sempre covo un amore immenso per la NWOBHM o il power metal nelle sue varie forme e ovviamente non possono mancare nella mia discografia gli Elvenking o i magnifici e mai troppo incensati SKYCLAD . Questo gruppo relativamente giovane spara nel loro ultimo disco non delle pallottole a salve ma vere bombe. Ovviamente ci sono citazioni di Maiden, Elvenking o dei conterranei Skyclad ma tutto è ben amalgamato , tutto funziona fluido ed elegante anzi forse meno forzato o plasticoso degli ultimi lavori degli Elvenking. Ogni brano da questo Oak, Ash & Thorn è una piccola gemma , mi pento di averlo e di averli scoperti a Natale 2022 ma l’acquisto di questo ex-nuovo platter è già pronto e aspetta di essere scartato sotto l’albero di Natale .

Inserito il 20 mag 2020 alle 08:50

Una band che purtroppo non è mai riuscita ad esprimere al meglio il suo potenziale, ormai sono entrati in un songwriting prevedibile a tratti noioso, lontano a mio parere daile loro piccole gemme del passato come Dawn Of Infinity e The Awakening.

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