Copertina 7

Info

Anno di uscita:2020
Durata:45 min.
Etichetta:Season of Mist

Tracklist

  1. LEAVES OF YESTERYEAR
  2. SENTINELS
  3. MY DARK REFLECTIONS OF LIFE AND DEATH
  4. HOUNDS
  5. SOLITUDE

Line up

  • Kjetil Nordhus: vocals
  • Terje Vik Schei: guitars
  • Bjørn Harstad: guitars
  • Stein Roger Sordal: bass
  • Kenneth Silden: keyboards
  • Jonathan Alejandro Perez: drums

Voto medio utenti

È una carriera all’insegna della ricerca continua quella dei Green Carnation, band fondata nel 1990 ma con all’attivo solo 6 album (incluso il qui presente “Leaves Of Yesteryear”) di cui uno, “Light Of Day, Day Of Darkness”, che pesa come un macigno all’interno della discografia della band e della discografia progressive metal tutta.

“Leaves Of Yesteryear” arriva ben 14 anni dopo l’ultimo “Acoustic Verses” ma è figlio più che legittimo del sopraccitato “Light Of Day…” che è stato interamente riproposto dal vivo dalla band in tempi recenti e che - probabilmente proprio per questo - deve aver fatto un po’ da “bussola” per il nuovo lavoro.

Dei cinque brani in scaletta, spicca sicuramente la titletrack, riuscita nel suo alternare momenti decisi ma melodici, epici ma sinistri, nella migliore tradizione Green Carnation. Se “Sentinels” mi ha ricordato dei Sentenced prestati al prog, le lunghe “My Dark Reflections Of Life And Death” (già edita e qui riregistrata) e “Hounds” - anche se un po’ troppo prolisse - tornano a suonare Green Carnation al 100%, con un pizzico di doom sabbathiano e qualche concessione acustica, ripresa nella conclusiva “Solitude” (guarda caso, proprio una cover della band di Tony Iommi), che non avrebbe sfigurato nel precedente “Acoustic Verses”.

Un ritorno discreto da tutti i punti di vista.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 15 mag 2020 alle 17:41

Dispiace un po' perchè dopo 14 anni ci donano solamente 20 minuti di musica "Nuova". Insomma se togliamo la Cover dei Sabbath e "My Dark Reflections Of Life And Death" che è la versione ripulita dello stesso brano del loro 1° album rimane davvero poco. Serviva uno sforzo in più, il tempo lo hanno anche avuto....

Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.